Per non sbagliare inizio con in “Re dei Vini e vino dei Re” sua Maestà il Barolo. Non me ne volgiano gli amici Toscani ma in Piemonte abbiamo sicuramente il miglior vino Italiano se non del Mondo.
Non basta il prezzo per fare di un vino il miglio vino, per cui tanto di cappello al Brunello ma non lo cambio sicuramente per un buon Barolo. Parlare di Barolo è parlare di Storia, di Medioevo, di magiche ricerche del tartufo degustare un bicchiere di Barolo è entrare in un’atmosfera magica che solo questa zona può dare.
Il Barolo è un vino ottenuto dalla fermentazione di uva Nebbiolo nelle tre varietà Michet, Lampia e Rosé.
Zona di produzione e storia
In provincia di Cuneo, in Piemonte, comprende i territori dei comuni di Barolo, Castiglione Falletto e Serralunga d'Alba e parte dei territori dei comuni di La Morra, Monforte d'Alba, Roddi, Verduno, Cherasco, Diano d'Alba, Novello e Grinzane Cavour, parliamo quindi delle Langhe.
Il Vino Barolo prende il nome dalla nobile famiglia Falletti, marchesi di Barolo, che ne iniziarono la produzione nei loro vigneti.
Si racconta che un giorno la marchesa Falletti offrì al re Carlo Alberto, 300 carrà di Barolo, perché il Re aveva espresso il desiderio di assaggiare quel "suo nuovo vino"; l'omaggio passò alla storia: le carrà erano infatti botti da trasporto su carro, della capacità di circa 600 litri (12 brente). Carlo Alberto rimase così entusiasta del vino avuto in dono che decise di comprare la tenuta di Verduno per potervi avviare una sua produzione personale.
Vitigni - Grado alcolometrico minimo - Invecchiamento e qualifiche
Barolo
Tipo: DOCG
Istituito con decreto del: 01/07/1980
Gazzetta Ufficiale del 22/01/1981, n 21
Resa (uva/ettaro): 80 q
Resa massima dell'uva: 65,0%
Titolo alcolometrico naturale dell'uva:12,5%
Titolo alcolometricominimo del vino:13,0%
Estratto secco netto minimo 23,0‰
Vitigni con cui è consentito produrlo: Nebbiolo: 100.0%
Il vino deve essere sottoposto ad un periodo di invecchiamento di almeno tre anni e conservato per almeno due anni di detto periodo in botti di rovere o di castagno. Il periodo di invecchiamento viene calcolato a decorrere dal 1° gennaio dell'anno successivo alla vendemmia.
Il "Barolo" sottoposto ad un periodo di invecchiamento non inferiore a cinque anni può portare come specificazione aggiuntiva la dizione "riserva".
Caratteristiche
Qualifica: Denominazione di Origine Controllata e Garantita
Vitigni: Nebbiolo (nelle varietà Michet, Lampia e Rosé. Quest'ultimo è stato recentemente dimostrato essere un vitigno differente dal nebbiolo, anche se probabilmente uno suo stretto parente.) in purezza.
Invecchiamento: Minimo 3 anni a decorrere dal 1º gennaio dell'anno successivo alla vendemmia, di cui almeno 2 in botti di rovere o castagno. Se invecchiato per un periodo minimo di 5 anni, cui almeno 2 in botti di rovere o castagno, può fregiarsi della dicitura Riserva.
Gradazione alcolica: Minima 12,50°
Caratteristiche organolettiche
Di colore rosso granato con riflessi aranciati, al naso si presenta intenso e persistente, ovvero con un patrimonio olfattivo eccezionalmente complesso, che tende a prediligere, a seconda dello stato evolutivo, note fruttate e floreali come viola e vaniglia o note terziarie come goudron e spezie.
In bocca le componenti "dure" (acidità, tannini, sali) risultano piacevolmente equilibrate da quelle "morbide" (alcoli e polialcoli), con una intensità e persistenza eccezionali che fanno del Barolo un vino potente, elegante e di grande personalità. È curioso sottolineare che, sebbene i comuni indicati siano molto vicini tra loro, esistono delle differenze organolettiche significative che contraddistinguono i vini prodotti nelle varie localita':, i famosi “Cru” tutto cio', ovviamente, contribuisce ad alimentare quel campanilismo tipicamente italico.
Abbinamenti e temperatura di servizio
Il vino Barolo trova il giusto abbinamento con piatti come arrosti di carne rossa, brasati, cacciagione, selvaggina, cibi tartufati, formaggi a pasta dura e formaggi stagionati. Si degusta a 20° circa di temperatura, dopo aver stappato la bottiglia almeno due ore prima della mescita.
Cantina
Una variante del Barolo è il “Barolo Chinato” tale denominazione è consentita per vini aromatizzati preparati utilizzando come base il Barolo, senza aggiunta di mosti o vini non aventi diritto a tale denominazione e con un’aromatizzazione che consenta il legale riferimento nella denominazione alla china.
Mirò
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