Dopo aver parlato del vitigno Nebbiolo e successivamente del vino Barolo , il più famoso dei vini DOCG derivati dal questo vitigno, ora parleremo di un’altro grande vino DOCG derivante dall’uva Nebbiolo “Il Barbaresco”.
Zona di produzione e storia
Zona di produzione: intero territorio dei comuni di Barbaresco, Neive, Treiso (già frazione di Barbaresco) e la parte della frazione "San Rocco" già facente parte del comune di Barbaresco ed aggregata al comune di Alba , ricadenti nella provincia di Cuneo.
A ragione è considerato uno dei grandi vini d'Italia, con il Barolo e il Brunello di Montalcino. Barbaresco, che dà il nome a questo vino, è un paese in provincia di Cuneo accarezzato dal fiume Tanaro. Antichissimo borgo ricco di storia, Barbaresco già ai tempi dell'impero romano era punto strategicamente importante; posto in cima ad una collina, era un ottimo un ottimo punto di osservazione e sicuro rifugio da attacchi nemici.
Proprietario del castello e delle vigne circostanti divenne, dopo varie successioni, un enologo d'indiscusso valore, tale Domizio Cavazza. Il rigore tecnico e scientifico di Cavazza, direttore della Scuola Enologica di Alba a fine 1800, ha dato il via alla valorizzazione del vino Barbaresco, un vino che deriva dal vitigno Nebbiolo.
Vitigni - Grado alcolometrico minimo - Invecchiamento e qualifiche
Vitigno: esclusivamente "Nebbiolo" delle sotto varietà "Michet", "Lampia" e "Rosè".
Il Nebbiolo è considerato il più nobile vitigno d'Italia ed è così denominato un po' perché le zone nelle quali è coltivato sono avvolte nelle nebbie autunnali, un po' per l'aspetto degli acini, ricoperti da una leggera pruina biancastra.
Istituito con decreto del: 23/04/1966
Gazzetta Ufficiale del 14/06/1966, n 145
Resa (uva/ettaro): 80 q
Resa massima dell'uva: 65,0%
Titolo alcolometrico naturale dell'uva: 12,0%
Titolo alcolometrico minimo del vino: 12,5%
Estratto secco netto minimo: 23,0‰
Vitigni con cui è consentito produrlo: Nebbiolo: 100%
Il vino deve essere sottoposto ad un periodo di invecchiamento di almeno due anni e conservato per almeno un anno di detto periodo in botti di rovere o di castagno. Il periodo di invecchiamento viene calcolato a decorrere dal 1° gennaio dell’anno successivo alla vendemmia.
Il "Barbaresco" sottoposto ad un periodo di invecchiamento non inferiore a quattro anni può portare come specificazione aggiuntiva la dizione "riserva".
Caratteristiche organolettiche
Colore: rosso granato con riflessi arancione.
Odore: profumo caratteristico, etereo, gradevole, intenso, con squisito profumo di violetta.
Sapore: asciutto, pieno, robusto, austero ma vellutato, armonico.
Abbinamenti e temperatura di servizio
E' considerato tra i migliori vini italiani da arrosto, ma si accompagna magnificamente anche a selvaggina, pollame nobile, brasati e formaggi stagionati o piccanti. Temperatura di degustazione: 18°-20°C, stappando la bottiglia una o due ore prima di servire.
Mirò
Nessun commento:
Posta un commento