Anche nel 2010 la provincia di Cuneo accoglierà il Giro d'Italia, il 12 maggio si svolgerà la cronometro a squadre Savigliano – Cuneo.
La presentazione è avvenuta in una serata di gala dedicata al Giro d’Italia al Teatro Toselli a Cuneo. Il “Grande Evento 2010” è stato uno straordinario successo che ha registrato la presenza di molte e importanti personalità legate allo sport e al Giro d’Italia.
Erano presenti in sala campioni del ciclismo del presente e del passato, fra i quali Damiano Cunego, Maurizio Fondriest, Francesco Moser, Giuseppe Saronni, Italo Zilioli Franco Balmamion, Nino Defilippis, Guido Messina, la campionessa del mondo di handbike Francesca Fenocchio e la campionessa olimpica e mondiale di sci di fondo, Stefania Belmondo. Non hanno fatto mancare il loro affetto anche i figli di Fausto Coppi, Marina e Faustino e Andrea Bartali, figlio di Gino.
Il ritorno in Italia (dopo 3 tappe i Olanda) coincide con una prova contro il tempo, senza asperità e un dislivello, minimo, in crescita costante (circa 500 metri totali). Non deciderà le sorti della corsa, come invece si verificò alle Cinque Terre l'anno passato, ma gli scalatori senza grande squadra potrebbero rischiare svantaggi consistenti.
Il tracciato prevede la partenza da piazza del Popolo a Savigliano, con passaggio della corsa a Genola, Levaldigi, Centallo, Madonna dell’Olmo e arrivo in piazza Galimberti a Cuneo per un totale di 2 km e mezzo: un esercizio inferiore ai 40 minuti ma estremamente delicato ed importante".
Alcune caratteristiche delle 2 città.
Savigliano, Savijan in pimontese, è una città di circa 20mila abitanti in provincia di Cuneo, circondata dai fiumi Maira, Mellea e Veralta. Di origine romana, Savigliano fu protagonista, suo malgrado, della Destructio Savilliani da parte delle truppe Sabaude, nel 1360. Nei secoli la città subì il dominio, alternato, di Savoia e francesi. Sede fin dall'Ottocento di stabilimenti per la costruzione di veicoli ferroviari, Savigliano ha dato i natali all'astronomo (e senatore) Giovanni Schiaparelli e eletto sindaco, a soli 24 anni (1807), il futuro patriota carbonaro, Santorre di Santarosa, autore dell'opera in tre volumi La rivoluzione piemontese.
Cuneo, ciclisticamente parlando, è legata a doppio filo con la leggendaria tappa, con arrivo a Pinerolo, di Coppi nel 1949: un'impresa senza tempo che permise all'Airone di balzare al comando del Giro d'Italia, vinto poi con 23' su Bartali.
Fondata nel 1198 su un monte a triangolo (un "cuneo" appunto), la città ha una storia travagliata, affascinante. Nel 1238 fu dichiarata libera da Federico II di Svevia ma, incalzata da potenti vicini, decise di sottomettersi ai d'Angiò, allora Conte di Provenza. Fino al 1382, anno della sottomissione ai Savoia, fu capitale di provincia con statuto e moneta proprie.
Successivamente ritornarono i Savoia, seguiti dai Visconti, dai Saluzzo, dai francesi, fino ad arrivare alla resistenza contro i nazifascisti che le è valsa la medaglia d'oro al Valor Militare.
La zona, a livello gastronomico, offre spettacolari piatti e prodotti di altissima qualità (dai bolliti ai formaggi come il Raschera e il Castelmagno) ma è grazie al vino che Cuneo è conosciuta in tutto il mondo. Qui si produce il Barolo (frutto di tre uve nebbiolo: Michet, Lampia e Rosè), il Barbaresco (Nebbiolo), l'ottimo Roero Arneis (un bianco di grande levatura) e tutte le varietà di Dolcetto, Barbera e Nebbiolo.
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