Siamo partiti dall’ autonomia, siamo passati attraverso la secessione e ora il federalismo, che Piemonte sarà quello dei prossimi anni? Bho!
Bei tempi, parlo del 1987 o giù di lì, nasceva il Partito “Piemont Autonomia” voluto da Gipo Farassino e formatosi dalla scissione dal gruppo di Roberto Gremmo “Piemont”. Ebbene io quella sera, con un’altra ventina di persone c’ero. Quella sera si è intrufolato in me il sentimento di Piemontesità, il voler salvare la ns. cultura, il nostro dialetto, le nostre radici e perchè no le nostre risorse che in abbondanza finiscono a Roma e a un Sud clientelare e assistenzialista, mentre le nostre aziende se ne andavano da Torino e dal Piemonte a favore di Milano e della Lombardia. Ma quest’avventura durò ben poco, il movimento entrò a far parte della Lega Nord di Umberto Bossi che iniziava proprio in quei tempi a ottenere i primi lusinghieri risultati.
In quel momento finisce forse per sempre l’illusione del “Piemont Patria Cita” ovvero Nazione.
Passano gli anni, di movimenti autonomisti e federalisti neanche l’ombra, io per lavoro mi trasferisco per circa dieci anni all’estero e al mio ritorno, una nuova battaglia, come sempre incruenta, da combattere la “secessione”, ovvero l’indipendenza del Nord (Padania) dal resto dell’Italia.
Era ovvio che non poteva accadere, ma le parole di Umberto Bossi che nel corso di un grande raduno dei sostenitori del suo partito e al culmine della politica secessionista del partito, proclamò di fronte a oltre centomila persone la nascita della Repubblica Federale Padana con queste parole: « Noi popoli della Padania solennemente dichiariamo: La Padania è una Repubblica federale indipendente e sovrana. Noi offriamo, gli uni agli altri, a scambievole pegno, le nostre vite, le nostre fortune e il nostro sacro onore. » ti facevano venire i brividi e la voglia di lottare per un futuro migliore.
Non voglio scrivere la storia della Lega Nord ci sono, articoli e libri scritti da giornalisti e politici, a favore o contro, che ne raccontano tutto Il percorso dalla nascita fino ai giorni nostri. Io mi limito in poche righe a scrivere le sensazioni che ho provato in questi anni seguendo un filone politico e culturale che, comunque vada, mi ha permesso di conoscere e amare questa grande regione e la sua gente.
Passano gli anni, la voglia di secessione rimane, pur sapendo che è e sarà irrealizzabile, ma… i voti aumentano, gli uomini della Lega Nord vanno al governo, conquistano sempre più regioni, provincie e comuni e la parola secessione diventa scomoda e non se ne parla più. Oramai anche Roma non è più ladrona e la gallina dalle uova d’oro rimasta solo nella storia, (nei manifesti).
Ora sono orfano di ideali, il Federalismo, non mi fa venire la pelle d’oca, forse perchè tutti lo vogliono ma nessuno lo vota o forse perchè sono io a non averlo capito ma senza identità e conoscenza delle nostre radici che federalismo può essere…non lo so ma sono molto scettico.
Comunque se Federalismo deve essere venga presa a modello la “Catalunia” e la sua capitale Barcellona, dove la gente si sente Catalana, dove il Catalano viene insegnato a scuola come lingua ufficiale insieme allo spagnolo e usato a tutti i livelli, anche istituzionali. Ho vissuto in Catalunia e se parli alla gente prima ti risponde in Catalano e poi in Spagnolo. Il Federalismo deve partire coinvolgendo la gente, dall’asilo fino all’università, nei luoghi di lavoro come nei pubblici uffici, la gente deve essere fiera di appartenere alla “Patria” Piemonte altrimenti avremo solo qualche poltrona che si sposta da Roma alle Regioni…..ma non è questo che sognavo.
Spero che il nuovo governatore del Piemonte, Roberto Cota non tralasci la questione dell’identità dei Piemontesi altrimenti non cambierà nulla. Come disse qualcuno…tempo fa …l’Italia è fatta ora bisogna fare gli Italiani, ebbene cominciamo a fare i Piemontesi e il Piemonte verrà di conseguenza.
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