Dopo la Cinzano eccoci a parlare dell’altro colosso Piemontese del Vermouth, la Martini & Rossi.
STORIA
Il 1° luglio 1847 quattro commercianti piemontesi (Clemente Michel, Carlo Re, Carlo Agnelli, Eligio Baudino) costituiscono a Torino una “distilleria nazionale di spirito di vino all'uso di Francia".
La sede commerciale si trova a Torino in Contrada San Filippo e la fabbrica a San Salvatore Monferrato (AL). Ben presto si aggiungono magazzini di spedizione a Genova- Sampierdarena e Cagliari, una fabbrica di birra ad Alessandria e alcune case di rappresentanza in Francia.
Tra i dipendenti, Teofilo Sola (1831-1879), contabile eAlessandro Martini (1834-1905), venditore. Con la loro capacità e intraprendenza, dal 1851 partecipano agli utili della distilleria.
Con la morte di Carlo Re nel 1860, Sola e Martini rilevano e ristrutturano la società e il 30 giugno 1863 fondano una nuova ditta: la Martini Sola e C.ia, a cui partecipa anche il liquorista Luigi Rossi (1828-1892).
La bevanda principale è il vermouth, il vino aromatizzato inventato proprio a Torino da Benedetto Carpano nel 1786, ma l'azienda produce anche lo spumante (in particolare l'Asti Martini), il fernet, l'aperitivo bitter (dagli anni Settanta dell'Ottocento) e la china.
La prima etichetta delle bottiglie di vermouth (con un toro rampante in campo azzurro, i nomi dei soci, l'indirizzo della bottega e la scritta "Stabilimento in Pessione") è disegnata dagli stessi Martini e Sola nel 1864.
Nel tempo l'etichetta si arricchirà di medaglie (prime fra tutte quelle ottenute alle Esposizioni Internazionali di Dublino del 1865 e di Parigi del 1867), simboli (bandiere, mortai e calici, il dio Mercurio) e immagini (lo stabilimento nelle sue fasi di accrescimento), per celebrare i successi ottenuti dalla società.
Nel 1864 l'azienda sposta la sede a Pessione, vicino a Chieri (To) in posizione strategica, lungo la linea ferroviaria Torino-Asti-Genova. Iniziano le spedizioni nell'America del Nord e del Sud, in Cina e in Giappone e tra l'84 e il '93 vengono fondate tre succursali a Buenos Aires, Ginevra e Barcellona.
Dopo la morte di Teofilo Sola nel 1879, la ragione sociale diventa Martini & Rossi. A ricordo del suo lavoro, la dicitura "Successori Martini, Sola e C.ia" rimarrà fino a metà '900. Nell'87 la Direzione Generale si insedia a Torino, in corso Vittorio Emanuele II, nello storico palazzo, progettato da Camillo Riccio.
Alla morte dei fondatori Rossi e Martini, la guida passa ai figli di Luigi Rossi: prima Teofilo e Cesare, poi Enrico ed Ernesto che puntano a potenziare i rapporti con l'estero.
Dopo la costruzione nel 1901 di una nuova distilleria aMontechiaro d'Asti, per la produzione soprattutto di vini a base di uva moscato, la direzione apre nuove filiali fuori dall'Italia, amministrate da tecnici formati a Pessione. Il loro controllo e coordinamento è garantito da un comitato tecnico.
Nel 1911, dopo l'Esposizione Internazionale di Torino, la famiglia Rossi viene insignita dal re del titolo nobiliare Conti di Montelera.
Negli anni Trenta, dopo la morte di Teofilo, prende il controllo dell'azienda la terza generazione dei Rossi di Montelera: i cugini Lando, Metello, Napoleone e Theo.
Sono gli anni della realizzazione di opere sociali a favore dei lavoratori e dell'espansione dello stabilimento. Iniziate con la costituzione della scuola materna "Luigi Rossi" di Pessione nel 1923, le politiche sociali proseguono con la creazione di un circolo ricreativo femminile, di un dopolavoro, di una scuola elementare e di colonie estive in Valle d'Aosta gestite da religiose.
Nel 1936 vengono lanciati i celebri concerti radiofoniciMartini, realizzati in collaborazione con l'orchestra dell'EIAR e trasmessi con successo fino al 1964. La tradizione verrà ripresa tra il 1988 e il 1990, quando l'azienda organizzerà, in coproduzione con Rai Uno, un ciclo di concerti dedicati a Wolfgang A. Mozart.
La Guerra porta la distruzione dello stabilimento tedesco e danni alla produzione in diversi paesi. Inoltre, la decisione di mantenere la piena occupazione per tutelare i dipendenti nel periodo bellico, provoca un grave dissesto economico.
L'azienda tuttavia supera la crisi del dopoguerra grazie all'introduzione di avanzate tecniche di organizzazione commerciale che le consentono di consolidarsi nei mercati esteri ed italiano.
Tra gli anni Cinquanta e Settanta, Martini & Rossi diventa Società per Azioni e acquisisce prestigiosi marchi internazionali. Perfeziona le tecniche di sponsorizzazione e attiva relazioni esterne, in particolare nel mondo dello sport e della cultura.
Le strategie di comunicazione diventano sempre più importanti nella politica aziendale. Dopo la collaborazione con i grandi nomi della cartellonistica pubblicitaria (Armando Testa, Atanasio Soldati, Andy Warhol), dalla fine degli anni Cinquanta l'azienda inizia a sperimentare le tecniche di quell'attività che verrà poi definita "marketing del marchio". Fa ampio uso della televisione, con Carosello prima e con l'impiego di star internazionali dirette da importanti agenzie pubblicitarie dopo.
Crea le Terrazze Martini, salotti punto di incontro per i protagonisti della vita intellettuale e civile e nel 1961 inaugura il Museo Martini di Storia dell'Enologia a Pessione.
Nel 1970 nasce il Martini Racing Team, dedicato alla sponsorizzazione sportiva, con una particolare predilezione per l'automobilismo, gli sport nautici, l'equitazione, il golf ed il tennis.
L'associazione eredita una tradizione che risaliva al 1934, con l'invio di carri pubblicitari con logo Martini & Rossi al seguito del Giro d'Italia. In breve tempo il team ottiene buoni risultati nella motonautica e riesce ad avere un ruolo di primo piano nel rallysmo internazionale, dal 1982 al 1992, con il sodalizio Lancia-Martini.
Nel 1977 Martini & Rossi diventa una holding, la General Beverage Corporation, che raggruppa 156 società sparse in 25 paesi.Nel 1981 e 1982 sponsorizza 3 grandi mostre evento: "Picasso", a Venezia in Palazzo Grassi, "Giorgio de Chirico", al Moma di New York, Moma, e "Passion and genius. Painting in Naples from Caravaggio to Giordano", itinerante (Londra, Royal Academy; Napoli, Museo di Capodimonte; Torino, Palazzo Reale).
Nel 1989 nello stabilimento di Santo Stefano Belbo, viene fondato l'Osservatorio Martini & Rossi che, nato per il miglioramento dell'uva moscato, affianca i produttori delle uve Martini e organizza attività di studio e sperimentazione.
Nel 1993 la Martini si fonde con il gruppo americano Bacardi Limited, cui nel 1987 aveva affidato la distribuzione dei propri prodotti negli Stati Uniti. Il gruppo Bacardi-Martini è oggi uno dei maggiori produttori di bevande alcoliche al mondo.
MARTINI & ROSSI NELLO SPORT
Amanti dello sport e sportivi loro stessi, i Rossi di Montelera sanno trasferire questa passione di famiglia nella politica aziendale.
L'avvicinamento dell'azienda al mondo sportivo inizia dal ciclismo, con la sponsorizzazione della "Gran Coppa Martini & Rossi" di Torino del 1925 e del Giro d'Italia del 1934 e del 1936.
Nel secondo dopoguerra il logo Martini & Rossi viene esposto lungo i ponti e le transenne che delimitano i circuiti del Gran Premio di Spagna (1951), di Sebring (1963) e di Las Vegas (1974).
Nel 1958 Metello Rossi di Montelera fonda a Londra il Martini International Club che, istituito per patrocinare "ogni settore della cultura, della scienza, dell'arte e dello sport", opera soprattutto a favore di quest'ultimo, con una predilezione per l'automobilismo, il motociclismo, gli sport invernali e nautici, l'equitazione, il golf, il tennis e la scherma.
Dal Martini International Club, nel 1970 nasce ufficialmente il Martini Racing Team con una vocazione prettamente automobilistica. Il team avrà un ruolo attivo nelle competizioni sportive internazionali, diventando partner delle maggiori scuderie automobilistiche.
I successi arrivano subito, con Porsche 917, che nel 1971 si aggiudica la 24 ore di Le Mans e la 12 ore di Sebring. Seguono le vittorie di due campionati del mondo nel 1976 e nel 1977 nella categoria endurance. Negli anni Ottanta inizia la partnership con casa Lancia e il Team nel 1981 è nuovamente campione del mondo, nella categoria endurance, con la Beta Montecarlo.
L'anno successivo la Lancia - Martini Gruppo 6 vince la 1.000 km di Silverstone, la 6 ore del Nürburgring e la 6 ore del Mugello, con Michele Alboreto e Teo Fabi, che diventeranno nomi di spicco nella Formula 1.
Il primo esordio in Formula 1 risale al 1972, con l'italiana Tecno. Vengono poi sponsorizzate le Brabham di Bernie Ecclestone che vincono il Gran Premio di Brasile e quello di Germania del 1975. Nel 1979 la scelta cade su Lotus la cui nuova auto, progettata da Colin Chapman, non mantiene però le promesse attese.
Dopo una lunga assenza di quasi trent'anni, la Martini tornerà in Formula 1 nel 2006, con la sponsorizzazione di Ferrari, promuovendo allo stesso tempo una campagna pubblicitaria incentrata sul tema del "bere responsabile".
Il Martini Racing scrive le pagine più gloriose della sua storia nel rally dove debutta nel 1982, con Lancia 037. La vettura ha solo due ruote motrici da opporre alla trazione integrale dei concorrenti, ma la sua maneggevolezza e la bravura dei campioni che schiera (Walter Rohrl, Markku Alen, Attilio Bottega e Adartico Vudafieri), la portano a conquistare il titolo Campione del Mondo Marche nel 1983. Il successo viene poi replicato per sei volte consecutive, dal 1987 al 1992, con Lancia Delta 4WD, Lancia Delta HF Integrale e Lancia Delta 16V, guidate da piloti come Juha Kankkunnen e Massimo Biasion che si aggiudicano più volte anche il Campionato Mondiale Piloti.
Significativa anche la presenza nell'off shore, negli anni '70 e '80. Il "Dry Martini" di Carlo Bonomi viene iridato nel '73 - 74, Guido Nicolai è tre volte campione d'Europa tra il '78 e l'81, Renato Bonomi dall'82 all'84. Martini & Rossi sponsorizza anche il Torneo Internazionale di Fioretto Femminile, nelle edizioni dal '66 al '79; lo sci al Critérium Neige del '68; gli Open d'Italia di golf; la pallacanestro con la China Martini, squadra di Torino tra il '75 e l'80; l'ippica a Piazza di Siena e la vela con la partecipazione negli anni '70 e '80 a regate internazionali come il Campionato del Mediterraneo, la Sardinia Cup e la One ton Cup.
Fonte: corsi.storiaindustria.it
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