Proprio l’altro giorno incontravo degli amministratori locali e tra le altre cose si parlava dell’incongruenza delle limitazioni delle Zone ztl, nate per limitare l’inquinamento e ora vietate anche a chi ha veicoli non inquinanti come i mezzi con impianti a Metano, GPL o addirittura quelli elettrici.
Che senso ha pagare un’impianto non o poco inquinante se tanto poi ho le stesse limitazioni degli euro 2 o giù di lì e per quale motivo vengono istituite queste zone come quella attuale di Torino che sta creando danni un po’ a tutti, a traffico zero.
Visti gli incassi, insperati, dei primi giorni dal Comune di Torino derivanti dalle multe relative alla nuova zona ztl un dubbio mi viene…..
Ma per fortuna ho visto che in Regione c’è qualcuno che la pensa come il sottoscritto ed infatti le zone a traffico limitato sono sotto osservazione, con possibilità di cambiamenti come dice l’assessore“ all’Ambiente, Roberto Ravello - "<ritengo opportuno subordinare l’erogazione dei contributi alla condizione che i Comuni richiedenti consentano la libera circolazione dei veicoli elettrici, a metano e a Gpl di recente costruzione e per la cui conversione siano stati concessi fondi pubblici.
Alcune delibere istitutive delle zone a traffico limitato contengono, infatti, un paradosso: anche le vetture cosiddette ad impatto zero, o a bassissimo impatto ambientale, non possono oltrepassare le porte elettroniche attive nelle zone Ztl se non provviste di apposito pass e permesso di circolazione concesso, però, dietro requisiti indipendenti dall’omologazione del veicolo. Un controsenso, se si pensa alla Ztl come ad un’operazione prevalentemente pensata e voluta contro l’inquinamento, che poi di fatto vieta la circolazione anche ai veicoli ecologici o a basso impatto ambientale>”.
Bisogna anche pensare che limitare la circolazione è anche limitare la liberà personale, e una beffa per chi ha sostenuto delle spese.
Speriamo che la giunta Regionale si muova al più presto al fine di fare una normativa che difenda sia l’ambiente ma anche dei cittadini a muoversi e non sentirsi ostaggio delle giunte comunali.
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