giovedì 1 luglio 2010

Vittorio Giuseppe Valletta “Il Professore”

Vittorio Giuseppe Valletta, conosciuto come "il Professore", nasce a Sampierdarena, (GE), da Federico, palermitano, e da Teresita Quadrio, di origine pavese. Nel 1890 si trasferisce con la famiglia a Torino, dove il padre, ufficiale dell'esercito, era stato assegnato ai controlli sui movimenti ferroviari.

Nel 1897 si iscrive alla sezione commerciale del Regio Istituto Tecnico Germano Sommeiller e, al termine del ciclo di studi, nel 1901, ottiene il diploma di perito commerciale e ragioniere.

Inizia l'attività professionale con un apprendistato in qualità di contabile presso la cartiera di Altare e, successivamente, quella di Germagnano. Contemporaneamente si dedica all’insegnamento, gratuito, presso le scuole popolari festive della Lega Italiana di Insegnamento.

Il Prof. Valletta nel suo ufficio a Mirafiori (Anni '60). Archivio Storico Fiat, Torino

Nel 1904 apre uno studio in via Garibaldi 23 ed entra così in contatto con il mondo industriale torinese. Continua anche a dedicarsi all'insegnamento di materie contabili presso l'Istituto di Commercio, Lavoro ed Arte, del quale diventa anche vicedirettore. Successivamente diventa direttore della Scuola Media Maschile di Commercio.

Nel 1906 frequenta la neonata Scuola Superiore di Commercio, oggi Facoltà di Economia e Commercio, dove si laurea nel 1909. In quel periodo Valletta ha modo di mettersi in luce intervenendo come perito nel processo intentato contro gli amministratori della Fiat accusati di falso in bilancio e frode borsistica; processo che si concluse con l'assoluzione di tutti gli imputati.

Superato, come tenente del genio aeronautico, il periodo della prima guerra mondiale riprende l’attività professionale diventando, nel 1919, amministratore della società Chiribiri. In tale veste si oppone alle richieste della Fiat della quale la sua azienda era fornitrice.

Visita alla Fiat Mirafiori del Presidente della Repubblica, Enrico De Nicola (1947)

La carica di amministratore gli consente anche di entrare, come revisore dei conti, nel consiglio direttivo dell’Amma, appena costituita, dove assume un atteggiamento molto fermo in occasione dei grandi scioperi del biennio 1919 - 1920.

Nel 1921 viene chiamato alla Fiat da Giovanni Agnelli, favorevolmente impressionato dalla tenacia del giovane professore. Assunto inizialmente come direttore contabile con contratto triennale, rimarrà alla Fiat per tutta la vita, percorrendo tutti i gradini della scala gerarchica e diventando un punto fermo nell'azienda. Nel gennaio 1928 viene nominato direttore generale e

nel 1939 diventa amministratore delegato. Al termine del difficile e confuso periodo bellico e di quello immediatamente successivo, dei consigli di gestione e dei processi di epurazione, il 18 luglio 1946 viene nominato presidente in sostituzione di Giovanni Agnelli, morto il dicembre precedente. Approfittando degli aiuti economici varati dal piano Marshall a partire dal 1948 ricostruisce gli stabilimenti e riassesta i bilanci aziendali.

Il Prof. Valletta accanto alla Fiat 500 D, Torino (1964). Archivio Storico Fiat, Torino

Gli anni della sua presidenza sono contrassegnati da un crescendo di successi. È il momento de lmiracolo economico e della motorizzazione di massa, che si identifica con le due vetture, progettate da Dante Giacosa, "600", nata nel 1955, e "500" del 1957.

Valletta pone su solide basi la crescita della Fiat che passa dai 93 mila dipendenti del 1960 ai

160 mila del 1965. Inoltre favorisce l'immigrazione dal Mezzogiorno, conduce le battaglie con i sindacati e porta avanti lo stile della città-fabbrica già iniziato da Agnelli. Nel1965 dalle linee del Lingotto e di Mirafiori escono per la prima volta un milione di vetture.

Valletta , accordo FIAT -URSS

Negli anni Sessanta si impegna inoltre in prima persona per la costruzione di impianti in Jugoslavia, Argentina e Spagna e per la creazione, a livello italiano, di una rete autostradale. La carriera di Valletta. si conclude con l'accordo Fiat - URSS per la realizzazione dello stabilimento di Togliattigrad. Nell'aprile 1966 passa il testimone al nipote ed omonimo del fondatore Giovanni Agnelli. Nell'ottobre dello stesso anno è nominato senatore a vita. Muore a Pietrasanta (LU) in Versilia il 10 agosto 1967.

 

 

Fonte:Storia e cultura dell’Industria

Nessun commento:

Posta un commento