lunedì 9 agosto 2010

Francesco Cirio, fondatore delle industrie “Cirio”

Il marchio “Cirio” è famoso in tutto il mondo, meno lo è il fondatore di questa azienda Francesco Cirio e pochi sanno, specialmente i più giovani che le origini sono Piemontessime, infatti il Sig. Cirio è nato a Nizza Monferrato.

Conosciamo un po’ meglio questo illustre personaggio Piemontese.

Francesco Cirio

Francesco Cirio nasce a Nizza Monferrato il 25 dicembre 1836 da Giuseppe e Luigia Berta e si trasferisce presto a Fontanile (AT) dove il padre apre una bottega. Francesco lavora nel negozio paterno e dall'età di undici anni svolge piccoli lavori in proprio che gli permettono di imparare a familiarizzare con il mestiere dell'imprenditore.

Francesco Cirio

Nel 1850 si stabilisce con il fratello Ludovico a Torino e si dedica al commercio degli ortaggi nei mercati di Porta Palazzo e Piazza Bodoni. Contemporaneamente, lavorando come scaricatore allo scalo ferroviario, vaglia la possibilità di esportare prodotti ortofrutticoli sul mercato francese. Nel 1856 impianta in via Borgo Dora una modesta fabbrica per l'inscatolamento di piselli.

Gli approvvigionamenti necessari alle truppe che hanno combattuto la guerra di Crimea del 1854-1856 hanno infatti messo in luce le potenzialità offerte dalla conservazione di alcune verdure. Contemporaneamente Cirio continua ad incrementare l'esportazione di verdure fresche, il cui volume passa, grazie ad un accordo con la Società delle Ferrovie dell'Alta Italia, dai 53 vagoni del 1871, ai 4.519 del 1880. 

 imageGrazie alla legge Cirio che facilita e migliora la conservazione dei prodotti durante il trasporto, Francesco Cirio è in grado di esportare in Austria, Francia e Germania grandi quantità di derrate alimentari. Il suo attivismo lo porta in quegl'anni a dar vita in poco più di un decennio a numerose attività.

Dopo il 1884 alle preesistenti "Francesco Cirio" e "Francesco Cirio e Comp." si aggiungono la Società in nome collettivo "Esportazione uova", la "Polenghi Lombardo Cirio e Comp", la "Società anonima di esportazione agricola Cirio", la “Società italiana per la bonifica dei terreni ferraresi” e la "Società anonima per la colonizzazione dei territori incolti in Italia".

Nel 1885 si procede all'accorpamento di tutte le attività nella "Società anonima di esportazione agricola Cirio", la quale, dopo due esercizi iniziali incoraggianti, va incontro ad una pesante crisi, che ha come conseguenza l'esautorazione dello stesso Cirio, retrocesso a direttore tecnico, ed il suo successivo disimpegno.

Image Nel 1889 la Società Cirio, divenuta nel frattempo Spa, possiede ormai filiali in tutta Europa e inizia ad investire nel sud d'Italia costruendo fabbriche in Campania e in Puglia per la produzione di tabacco. Attività collegate sono anche l'estrazione della torba a Codigoro e la lavorazione del tonno in Portogallo.

Francesco Cirio si impegna inoltre energicamente sul terreno della riforma sociale, ottenendo nel 1896 in concessione dal comune di Terracina (Na) 20.000 ettari di terreno improduttivo, dei quali si accolla gli oneri di bonifica, destinati a costituire la colonia agricola "Principessa Elena di Napoli". L'iniziativa, avviata con successo, porta all'assegnazione di 24 poderi, ma non è stata continuata per la morte di Francesco Cirio avvenuta a Roma il 9 gennaio 1900.


All'indomani della scomparsa del suo fondatore l'azienda viene guidata dai due fratelli Pietro e Paolo Signorini.

 

     Mirò

Fonte: Corsi e cultura dell’industria

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