giovedì 30 settembre 2010

Il Teatro Regio di Torino – Uno dei simboli dal 1740

Il Teatro Regio di Torino è il teatro lirico della Città di Torino. Costruito nel 1740, è stato distrutto da un incendio nel 1936 e ricostruito nel 1973.

Vediamo la storia di questo Teatro a partire dal….1740-1790

Le origini del Teatro risalgono all’inizio del XVIII secolo quando Vittorio Amedeo II decise di commissionare all’architetto Filippo Juvarra la progettazione e la costruzione di un nuovo grande teatro nell’ambito del più generale riassetto urbano della Piazza Castello.

L’intento venne però perfezionato solo qualche anno più tardi da Carlo Emanuele III (incoronato re nel 1730) il quale, in seguito alla morte di Juvarra, scelse di affidare il progetto all’architetto Benedetto Alfieri con la richiesta di progettare un teatro di grande prestigio.

teatro regio torio,

Il «Regio Teatro» di Torino, edificato nel tempo record di due anni, venne inaugurato il 26 dicembre 1740 con l’Arsace di Francesco Feo, diventando subito un punto di riferimento internazionale per la capienza – circa 2.500 posti tra platea e cinque ordini di palchetti –, le magnifiche decorazioni della sala fra le quali spiccava la volta dipinta da Sebastiano Galeotti, gli imponenti scenari e le attrezzature tecniche, nonché la qualità delle rappresentazioni. Ogni stagione aveva inizio il 26 dicembre, si concludeva con la fine del Carnevale e comprendeva due nuove opere serie composte appositamente per il Teatro: nel corso del XVIII secolo scrissero per il Regio celebri compositori italiani come Baldassare Galuppi, Niccolò Jommelli, Domenico Cimarosa, Giovanni Paisiello e autori stranieri come Christoph Willibald Gluck, Johann Christian Bach e Johann Adolf Hasse; vi cantarono inoltre i più celebri castrati e prime donne dell’epoca, contribuendo in modo determinante al successo degli spettacoli. Non minore interesse suscitavano i danzatori, che si esibivano nei due balli entr’acte e nell’azione coreografica finale che corredavano ogni opera.

1790-1814

In seguito a cinque anni di chiusura (1792/1797) il Regio cambia nome più volte, rispecchiando gli eventi storici: nel 1798 diviene Teatro Nazionale, nel 1801 Grand Théâtre des Arts e nel 1804 Théâtre Impérial.

Nel clima moralizzatore degli anni repubblicani è abolito il gioco d’azzardo e viene proibito l’ingaggio dei castrati (che torneranno in epoca imperiale). In repertorio continuano a esserci opere italiane, con libretti rimaneggiati più o meno superficialmente in senso giacobino. Napoleone Bonaparte presenzia agli spettacoli in tre occasioni e giungono a Torino interpreti di prima grandezza, come il soprano Isabella Colbran, il tenore Nicola Tacchinardi e il coreografo Salvatore Viganò.

1815-1870

Con la Restaurazione, il teatro rientra in possesso dei Savoia. All’epoca di Carlo Felice, grande appassionato di musica, calcano le scene del Regio virtuosi come Giuditta Pasta e Domenico Donzelli, ma nell’Ottocento Torino perde importanza rispetto a Milano, Napoli e Venezia.

Sotto Carlo Alberto la sala riceve un’impronta neoclassica (sottolineata dai lavori di rifacimento affidati a Ernesto Melano e Pelagio Palagi). Alla metà del secolo vengono introdotte alcune novità nella programmazione: si passa alla stagione di Carnevale-Quaresima, articolata in cinque o più opere, ora prevalentemente di repertorio (e non più scritte appositamente per il Teatro). Inoltre a partire dal Barbiere di Siviglia rossiniano (1855), il Regio si apre all’opera buffa. Un nuovo restauro, realizzato da Angelo Moja nel 1861, cancella le modifiche palagiane conferendo alla sala una veste “neobarocca”.

1870-1936

Nel 1870 la proprietà del Regio passa al Comune di Torino; in questi anni la storia del Teatro si intreccia con quella dell'Orchestra Civica e dei Concerti Popolari ideati da Carlo Pedrotti, il quale apporta forti innovazioni nel repertorio introducendo nella programmazione la musica di Richard Wagner e Jules Massenet. Nel nome di Wagner è pure l'esordio in Teatro di Arturo Toscanini, che collabora con l'Orchestra dal 1895 al 1898 e che il 26 dicembre 1905, dopo i lavori di ristrutturazione guidati da Ferdinando Cocito, inaugura la nuova sala con il Sigfrido.

Altri autori significativi nella storia del Regio sono Giacomo Puccini, che tiene a battesimo a Torino Manon Lescaut (1893) e La bohème (1896), e Richard Strauss, che nel 1906 dirige Salomè in prima italiana. L'ultima grande "prima" ospitata dal Regio antico è Francesca da Rimini di Riccardo Zandonai, su libretto di Gabriele D'Annunzio (1914). Dopo la chiusura nel periodo bellico, il Teatro si dedica a opere di repertorio. Nella notte tra l'8 e il 9 febbraio 1936 il Teatro viene distrutto da un violento incendio: saranno necessari quasi quarant'anni per la sua ricostruzione.

1936-1973

Dopo l’incendio del 1936, si pone il problema di stabilire a chi affidare il progetto di ricostruzione del Teatro. Il bando di concorso, pubblicato nel 1937, viene vinto dagli architetti Aldo Morbelli e Robaldo Morozzo della Rocca.

Nonostante continui aggiornamenti, e perfino una cerimonia di posa della prima pietra nel 1962, il loro progetto non si sarebbe mai concretizzato: nel 1965, infatti, l’amministrazione comunale promuove una nuova soluzione con l’affidamento dell’incarico all’architetto Carlo Mollino e agli ingegneri Marcello Zavelani Rossi e Adolfo Zavelani Rossi, che saranno affiancati da Carlo Graffi e, per le strutture, da Sergio Musmeci e F. Bertone. I lavori hanno inizio nel settembre 1967 per concludersi nei primissimi mesi del 1973.

Dal 1973 a oggi

Il nuovo Teatro Regio viene inaugurato dal presidente della Repubblica dell'epoca, Giovanni Leone, il 10 aprile 1973 con l’opera di Giuseppe Verdi I vespri siciliani, per la regia di Maria Callas e Giuseppe Di Stefano. Per una fatalità del destino, Mollino muore il 27 agosto dello stesso anno.

Tra il 1995 e il 1996, la sala subisce un importante intervento di restauro acustico e funzionale e di messa a norma, sotto la guida di Roberto Gabetti, Aimaro Isola e Flavio Bruna per l'architettura, e dello studio Müller BBM per l'acustica. Con l'occasione, sono sostituiti i materiali dei rivestimenti, è aumentata la profondità della fossa dell'orchestra ed è radicalmente modificato il boccascena, obliterando l'originario disegno ovoidale per soddisfare le odierne esigenze tecnologiche.

Dal 1973, l’attività produttiva si è progressivamente incrementata, fino alle ricorrenze che hanno segnato la storia degli ultimi anni del Regio: nel 1990 il 250º anniversario dalla sua fondazione, nel 1996 il centenario dalla “prima” assoluta della Bohème in diretta tv, nel 1998 i 25 anni del nuovo teatro (con un importante restauro acustico), nel 2006 la straordinaria avventura dei XX Giochi Olimpici Invernali e delle Olimpiadi della Cultura. Alla Stagione d’Opera e Balletto, che prevede una decina di titoli da ottobre a giugno, si affiancano molte altre attività: concerti sinfonico-corali e cameristici che vedono impegnati l’Orchestra e il Coro del Teatro Regio; una serie di spettacoli allestiti al Piccolo Regio e destinati in particolare ai giovani e alle famiglie; manifestazioni organizzate in collaborazione con le istituzioni locali come Torino Settembre Musica, Torinodanza, RegioneInTour e altre; La Scuola all’Opera, fitto calendario di attività e spettacoli destinati a bambini e ragazzi; e poi conferenze, visite guidate e mostre. Tutte manifestazioni che pongono il Teatro Regio al centro della vita culturale e artistica di Torino e del Piemonte ma non solo. Dal 1999 Walter Vergnano è Sovrintendente del Teatro. Dal 2007 è Direttore musicale il Maestro Gianandrea Noseda.

Prime delle ultime Stagioni liriche

  • 1990/1991 Don Carlos diretto da Gustav Kuhn
  • 1991/1992 Hansel e Gretel diretto da Maurizio Benini
  • 1992/1993 La bohème diretta da Fabrizio Maria Carminati
  • 1993/1994 Alcassino e Nicoletta diretto da Guido Maria Guida
  • 1994/1995 L'elisir d'amore diretto da Fabrizio Maria Carminati
  • 1995/1996 I maestri cantori di Norimberga diretta da Deitfried Brnet
  • 1996/1997 Carmen diretta da John Mauceri
  • 1997/1998 Samson et Dalila diretto da Alain Guingal
  • 1998/1999 Don Giovanni diretto da Yoram David
  • 1999/2000 The Rake's Progress diretto da Bruno Campanella
  • 2000/2001 Sly diretto da Renato Palumbo
  • 2001/2002 Lear diretto da Arthur Fagen
  • 2002/2003 Capriccio diretto da Jeffery Tate
  • 2003/2004 Simon Boccanegra diretto da Roberto Abbado
  • 2004/2005 La bohème diretta da Evelino Pidò
  • 2005/2006 Aida diretta da Pinchas Steineberg
  • 2006/2007 Turandot diretta da Lu Jia
  • 2007/2008 Falstaff diretto da Gianandrea Noseda
  • 2008/2009 Medea diretta da Evelino Pidò
  • 2009/2010 La traviata diretta da Gianandrea Noseda
  • 2010/2011 Boris Godunov diretto da Gianandrea Noseda

Tipologia
Teatro d'Opera

 
Fossa: presente

Capienza: 1592 posti (1394 in platea e 198 nella corona di palchi)

Periodo: 1740

Indirizzo: Piazza Castello 215, 10124 Torino

Telefono: 011 8815.557

Sito: http://www.teatroregio.torino.it/

     Mirò


Fonte: Wikipedia

Nessun commento:

Posta un commento