mercoledì 15 settembre 2010

Storia del sindacato in Piemonte 1/9 – Le origini delle organizzazioni operaie

Storia del sindacato Piemontese, le origini delle organizzazioni operaie, le origini dell'associazionismo operaio in Italia risalgono alla metà del XX secolo, quando cominciano a costituirsi società che, in ragione delle loro finalità, prendono il nome di "società di mutuo soccorso".
Il loro scopo principale consiste nel garantire ai soci (che sono in prevalenza uomini appartenenti al nascente proletariato), in cambio del versamento di quote periodiche, una serie di servizi che vanno dall'assistenza in caso di malattia, invalidità, disoccupazione alla promozione di attività culturali, alla cooperazione di consumo.

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Queste organizzazioni, che hanno una diffusione notevole nel nostro Paese, trovano in Piemonte un ambiente particolarmente favorevole grazie al clima
 
di relativa libertà creatosi dopo l'entrata in vigore dello Statuto Albertino (4 marzo 1848), concesso dal re Carlo Alberto a poche settimane dalla rivoluzione parigina di febbraio.
La massiccia presenza del mutuo soccorso nella regione subalpina è documentata nelle rilevazioni statistiche dell'epoca: nel 1862, su 443 società censite in Italia, 133 sono dislocate in Piemonte, cifra che sale a 816 nel 1885 e a ben 1330 nel 1894.

Elemento peculiare del mutualismo piemontese è il carattere moderato, frutto dell'influenza esercitata dalle classi dirigenti mosse da spirito filantropico, ma più spesso dall'intento di indirizzare le nascenti spinte popolari verso obiettivi e attività non in contrasto con l'ordine sociale.
I richiami allo Statuto del Regno sono frequenti negli atti costitutivi delle associazioni come la presenza di soci "onorari", in genere esponenti della borghesia locale, che garantiscono una rispettabilità utile per attirare la benevolenza dell'ambiente circostante.

Regio decreto di approvazione. 1849. Associazione generale operaia arti e mestieri di mutuo soccorso, Pinerolo (TO)

Un esempio è l' Associazione degli operai, commercianti, artisti e contadini, sorta a Novara nel 1852, che enuncia tra i suoi scopi quello di "avvicinare e di collegare con un vincolo di solidarietà i rappresentanti delle varie classi sociali".
La sua compagine, forte di 880 soci e di ben 125 "onorari", annovera non solo lavoratori salariati ma anche artigiani, liberi professionisti, lavoratori autonomi.

La forma di mutuo soccorso più diffusa è quella dell'associazione maschile costituita su base territoriale (in genere coincidente con i confini del comune) che include membri di vari mestieri e professioni. Tuttavia non rappresenta la forma esclusiva.
A Novara, ad esempio, esistono anche società a base professionale (parrucchieri, sarti, commessi di commercio, braccianti) od originate dall'intento di perpetuare, attraverso la reciproca assistenza, lo spirito di corpo (società fra i reduci delle patrie battaglie, fra i militari in congedo, fra i veterani ecc.).

I requisiti che permettono al mutualismo di affermarsi anche in aree non ancora toccate dallo sviluppo industriale o in ambienti tradizionalmente conservatori sono:

Avviso per l'inizio della scuola serale operaia a Vinovo. 1901. Associazione di mutuo soccorso e istruzione fra operai e contadini di Vinovo (TO)

- la molteplicità delle modalità organizzative
- l'affermata neutralità politica
- le procedure gestionali semplificate
Qualche dato: le società agricole crescono da 6 nel 1862 a 123 nel 1900; le associazioni di stampo cattolico assommano a 118 nel 1897.

Epicentro del fenomeno sono i grandi centri urbani, dove l'addensamento della popolazione e le conseguenze sociali dello sviluppo capitalistico forniscono gli impulsi necessari alla crescita dell'organizzazione mutualistica. Tuttavia le SOMS si diffondono anche nei centri minori, per esempio Biella.
Torino nel 1850 registra la costituzione della "Società generale degli operai" (AGO) che, insieme all'omologa società femminile nata l'anno seguente, è destinata a diventare la più importante e numerosa associazione del Piemonte.

Nel 1894, quando viene inaugurata la sua nuova sede in corso Siccardi, l'AGO è al centro di una fitta rete di enti di solidarietà che, giunta al culmine della sua straordinaria espansione, conosce ora una fase di profondo cambiamento.
Con l'avvento del fascismo molte Società di mutuo soccorso scompaiono per ragioni politiche o economiche, ma altre rimangono in vita e oggi in Piemonte se ne possono contare ancora 400.

Tra le società ancora esistenti la più conosciuta è la Cesare Pozzo. Nata nel 1877 ha 90.000 soci e 19 sedi in Italia, di cui 10.000 soci e 5 sedi in Piemonte, e opera nel settore della mutualità integrativa sanitaria.

Altre società, come quelle di Pinerolo (To), Borgomanero (No), Castelletto Monferrato (Al), Vinovo (To), Villar Perosa (To), Borgaretto (To), Settimo Torinese (To), Asti, Vercelli, Fossano (Cn), Villata (Vc) e la SOMS Francesco Bussone di Carmagnola, sono rimaste punti di riferimento importanti nell'ambito della solidarietà cittadina.

Fonte: Storia e Cultura Industriale

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