Una duplice occasione per chi volesse trascorrere un weekend diverso tra posti meravigliosi e poetici con l’aiuto di un grande personaggio Langarolo, Beppe Fenoglio alla scoperta dei luoghi che hanno ispirato i suoi capolavori.
Beppe Fenoglio è nato a Alba i l1° Marzo del 1922, uno scrittore, un poeta segnato dal suo territorio le Langhe e dall’esperienza partigiana, queste furono le tematiche ricorrenti nei suoi scritti, pochi purtroppo come troppo corta corta fu la sua esistenza troncata a soli quarant’anni.
Beppe Fenoglio è stato studente del ginnasio-liceo, ed era appassionato, fin da ragazzo, della civiltà e della cultura inglese. Tra il 1940 e 1942 frequenta all’Università di Torino la facoltà di lettere, nel gennaio del 1943 è chiamato alle armi e dopo l’armistizio dell’ 8 settembre si unisce alle formazioni partigiane che operano nelle Langhe.
Il primo racconto viene pubblicato nel 1949 ma l’inizio vero e proprio risale al 1952 con la stampa di “I ventitrè giorni della città di Alba” cui seguirono “La malora” e “ Primavera di bellezza”. I libri che decretarono il successo di Beppe Fenoglio, come molte volte accade per i scrittori e artisti vari, furono quelli pubblicati dopo la sua morte, ovvero nel 1963 “Un giorno di fuoco” e “Una questione privata”, nel 1968 Il partigiano Johnny” e nel 1969 “La paga del sabato”.
Ma veniamo ai luoghi a lui cari:
Alba Centro Storico,…
per Fenoglio Alba non è solo un’osservatorio privilegiato sul mondo e l’ambiente in cui formarsi come uomo e letterato, ma anche protagonista di tante sue opere e punto di riferimento dove posare lo sguardo dalle sue amate Langhe.
Nelle vie del centro storico troviamo sedici tappe in altrettanti luoghi letterari, nelle quali rivivere passo dopo passo le opere, le esperienze e gli umori dello scrittore, attraverso le citazioni che rivelano il suo particolare sguardo sulla città.
Partiamo da….
1) P. San Francesco d’Assisi 2) Centro Storico 3) Municipio 4) Ex carcere San Giuseppe 5) Casa Fenoglio 6) Scuola media “Vida” 7) Porta Cherasca 8) Convitto 9) Seminario 10) Liceo Classico “G. Govone” 11) Caffè Calissano 12) Biblioteca Civica “B: Fenoglio” 13) Via Maestra 14) P. Savona 15) Sferisterio “Mermet” 16) Palazzo Giovine
Area Verde San Cassiano (La battaglia dei 23 giorni) ….
Il 22 novembre del 1944 nei campi attorno alla Frazione San Cassiano, alle porte della città si svolse la battaglia contro le forze inviate da Mussolini per riconquistare la città proclamatasi Libera Repubblica Partigiana. Beppe Fenoglio che vi combattè in prima persona riporta la testimonianza drammatica di quei momenti nelle pagine del racconto “I ventitre giorni della città di Alba” e del romanzo “Il partigiano Johnny”.
La memoria di questo episodio storico è affidata a un percorso all’interno dell’area Verde San Cassiano, in prossimità dell’imponente Fattoria San Cassiano che fu il centro operativo del sistema di difesa partigiano.Questi luoghi ci portano attraverso il racconto epico degli eventi bellici, gli stati d’animo dei protagonisti e le riflessioni dell’autore su vita e morte.
San Rocco Seno d’Elvio ( Sulle tracce di Fulvia)
Altra zone cara a Fenoglio è quella che si trova sulle prime alture collinari tra Alba e la frazione San Rocco Seno d’Elvio, dove si intrecciano le vicende di amore, guerra e morte che hanno come filo conduttore la passione del partigiano Milton per Fulvia, protagonisti del romanzo “Una questione privata”
In questo percorso no dodici le tappe che formano un percorso ad anello che utilizza sentieri e strade campestri. Tra vigne e cascinali rivivono le esperienze sentimentali, l’eco della passioni musicali dell’autore, le marce e gli agguati partigiani sugli ultimi baluardi collinari e la drammatica fuga finale del romanzo, ricostruita in un crescendo di tensione.
Altavilla e Barbaresco (Il fascino del Tanaro)
Il forte legame personale che lega Fenoglio con il fiume della sua città emerge forte dalle sue opere. Il Tanaro diventa un rifugio dalle avversità del mondo. L’apertura del sentiero del sentiero che collega la città alle rive del fiume sottostanti agli strapiombi delle spettacolari Rocche di Barbaresco consente di scoprire attraverso queste pagine ispirate un’affascinante mondo naturale e conoscere le tradizioni e l’umanità che si celava sulle sue sponde. Alle 10 tappe lungo il percorso che raggiunge il comune di Barbaresco si collegano due riflessioni sul rapporto tra città e fiume ne parco urbano che si affaccia sul Tanaro.
Mango (Il paese del Partigiano Johnny)
Mango, un bel paese felicemente aggrappato ad una collina della media Langa, 1300 abitanti e un possente castello che lo domina in tutta la sua austera fierezza, che i secoli non hanno saputo scalfire,rimase nel cuore di Beppe Fenoglio per sempre.
Mango è uno dei paesi che Beppe cita più frequentemente nei suoi romanzi, vedi proprio Il partigiano Johnny e Una questione privata, ne gli Appunti partigiani 44-45, nei racconti.
Mango lo ha accolto durante la guerra di Resistenza, che si consumava strenuamente su tutte le colline dall’Alta alla Bassa Langa e non solo.
Luoghi come l’osteria, diventata poi Albergo Italia, la casa del medico, di Costantino, il peso pubblico, il cimitero, la chiesa, la farmacia, il borgo dei Battuti, e nei dintorni il Bricco d’Avene, Valdivilla, l’Annunziata, Cascina Isacco, la mitica Cascina di Langa, il Bricco della Torretta, le colline, i sentieri, le strade, i boschi, diventano non solo il teatro delle vicende, a volte tragiche e dolorose, altre volte più serene, ma diventano essi stessi protagonisti al pari dei personaggi, e con loro soffrono, se questi soffrono, con loro gioiscono se questi gioiscono, in un connubio
di emozioni e sentimenti che serpeggia in tutta l’opera fenogliana.
San Benedetto Belbo
Lo troviamo menzionato nel libro “La Malora” …..
Pioveva su tutte le langhe, lassù a San Benedetto mio padre si pigliava la sua prima acqua sottoterra…
e….. "Un giorno di fuoco" ... in cui è menzionato anche il nonno di Massimo (il lettore che mi ha fatto queste due segnalazioni) “Placido” (Fenoglio quando andava a San Benedetto dormiva da lui, all'epoca i suoi nonni ; Placido appunto ed Ernestina, avevano un albergo e l'Osteria dei Fiori).
Mirò
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