Vocabolario Piemontese-Italiano
Ho deciso di pubblicare, a puntate un piccolo vocabolario che traduce dal Piemontese in Italiano, non è completo ma aiuterà sicuramente chi vuole iniziare a leggere e capire di più la nostra lingua o anche solo chi vorrà togliersi alcune curiosità circa parole che sono diventate di uso non più frequente.
Tutti i Link li trovate a fondo pagina
Viene utilizzata in questo vocabolario la grafia più comunemente utilizzata nel piemontese "illustre" (che ha come nucleo centrale il torinese) di questo secolo
Vi sono parole da considerarsi "eccezioni" di pronuncia, vi sono poi parole che ammettono due differenti pronunce, così come parole che hanno due differenti grafie, ambedue corrette, ed una pronuncia unica. Questo è in ogni caso comune a molte lingue (vedasi ad esempio l'inglese).
Si ricorda comunque che queste questioni di grafia nulla tolgono ad una lingua ricchissima, supporto di una cultura altrettanto ricca ed originale. Anzi, si potrebbe pensare ad una lingua "esuberante" rispetto ai vincoli della grafia italiana (che, nondimeno, ricorre anch'essa ad eccezioni - invero poche - dovute a limitazioni grafiche). Il lettore, comunque, non perda mai di vista il "dilettantismo" dell'autore, armato essenzialmente di buona volontà.
Riepilogo dei segni grafici e fonetici usati (presi da WWWEBSTER MERRIAM Dictionary ed ampliati).
La rappresentazione dei suoni è presa da WWWEBSTER MERRIAM Dictionary ed ampliata. Si ricorda innanzitutto che si tratta di simboli fonetici e non di lettere. I simboli dei suoni si rifanno essenzialmente al metodo inglese di rappresentarli, e sono quindi legati a come gli inglesi "vedono" la grafia. Vengono utilizzati questi in quanto più diffusi di altri (almeno su WEB) e più facilmente rappresentabili con caratteri HTML (linguaggio in cui sono scritte le pagine WEB).
Inoltre, mentre molti italiani studiano l'inglese e ne sanno tradurre la grafia in suoni, sono pochi gli inglesi che sanno fare altrettanto con l'italiano. Di questo vocabolario è in costruzione anche la versione inglese e l'uso di una simbologia fonetica uguale semplifica la vita all'autore (motivi, quindi, di irresistibile pigrizia). Alcuni non sono immediati (come a per la e molto aperta, che quì viene sostituita, in genere, dal simbolo æ ), ma le spiegazioni che seguono dovrebbero essere esaustive.
Vengono introdotti alcuni simboli che il riferimento dato (WWWEBSTER MERRIAM Dictionary ) non considera o rappresenta in modo troppo complesso. Si rimanda anche alle particolarità della pronuncia piemontese. I segni fonetici sono scritti, nel testo, tra "barre inverse" \---\ (dette back-slash in inglese).
Prima di riepilogare i segni fonetici utilizzati vengono riportatati i simboli grafici, che qui vengono utilizzati in qualche occasione, di due suoni consonantici presenti in parlate locali e non nel piemontese "illustre". Essi sono:
^r. Questo coincide con il simbolo fonetico [^r] e sostituisce in qualche parola la l in parlate di parte del monferrato . (Vedere simboli fonetici)
^g. Ha il suono rappresentato dal simbolo fonetico [zh] ed è presente in qualche parola dell'area novarese. (Vedere simboli fonetici).
& = suono a come casa. Viene utilizzato questo simbolo in quanto il simbolo a è diversamente utilizzato nel nostro riferimento (vedi sopra).
b = suono b come italiano
c,k = suono c come casa
[ch] = suono unico c come cena
d = suono d come italiano
æ, a = suono di e molto larga, simile alla pronuncia inglese di and ed alla finale francese di cafè
e = suono di e più stretta che in italiano. Approssimativamente come in cena
& = brevissimo suono vocale assente in italiano. Del tipo, ma più breve, della pronuncia inglese in sir e quasi come e muta francese
f = suono f come italiano
g = suono g dura come gatto
j = suono g dolce come giro
[gn] = suono come in italiano gnocco. Il WWWEBSTER MERRIAM usa il simbolo [ny]
h = muta come in italiano, per il suo uso vedasi
i = suono i come italiano
y = suono un poco più marcato della iniziale della parola inglese year
[zh] = suono unico della "j" francese oppure del gruppo "si" nella parola inglese "vision". (Suono "locale", non del piemontese classico).
l = suono l come italiano
m = suono m come italiano
n = suono n come italiano
[ng] = suono unico di n faucale simile alla finale del gerundio inglese speaking. (n faucale)
o = suono o come italiano (ricordare che questo è il simbolo fonetico, non grafico)
[oe] = suono vocale unico come nel francese e piemontese feu
p = suono p come italiano
q = suono q come italiano
r = suono r come italiano
[^r] = suono r come italiano, ma pronunciata con punta della lingua girata all'indietro (simile alla "r" inglese). (Suono "locale", non del piemontese classico).
s = suono s dura, come nella parola sconto
[sh] = suono unico sc italiana come in "sci" o come "ssi" nella parola inglrse mission. (Suono "locale", non del piemontese classico).
t = suono t come italiano
u = suono u come italiano (ricordare che questo è il simbolo fonetico, non grafico)
[ue] = suono vocale unico della u francese (e piemontese) come in surtout
v = suono v come italiano
z = suono di s dolce come nella parola rosa
In piemontese non vi sono i suoni delle fricative italiane gli, gle (salvo italianismi o parole derivate).
Nel piemontese classico non vi sono i suoni delle fricative italiane sci, sce (salvo italianismi o parole derivate).Suoni simili sono presenti in parlate locali
Non esistono i suoni z come in italiano, sebbene la z sia usata. Esprime in date circostanze il suono di s dolce sonora.
Il simbolo' precede la vocale su cui cade l'accento tonico della parola.
Tra parentesi graffe {...} sono indicati termini in uso, ma che sono italianismi (o francesismi) che è meglio evitare. Questo, ovviamente, nei limiti delle conoscenze dello scrivente. È infatti probabile che altri italianismi siano sfuggiti e non è da escludersi il viceversa.
La lingua piemontese è ricca di vocaboli ed espressioni che sono più usati in alcuni posti anziché in altri (questo succede anche all'italiano) ed inoltre è correntemente parlato anche dalla gente di lingua naturale provenzale, franco-provenzale e francese che abitano in Piemonte. È poi parlata come lingua-madre dai nomadi sinti-piemontesi, che sono con noi da 500 anni e sono tra i più piemontesi degli abitanti del Piemonte (hanno cura di insegnare il piemontese ai loro bambini).
Nota per la consultazione:
La voce piemontese è scritta in blu (viene scritta in viola se utilizza simboli grafici associati a particolari pronunce locali), la corrispondente italiana è scritta in marrone, i simboli fonetici (pronuncia) sono in \ verde \ (oppure \ viola \ se pronuncia locale). (parafrasando la celebre frase "mi spezzo ma non mi piego" credo di poter dire "mi spezzo ma non mi spiego", spero che la consultazione sia più semplice della sua spiegazione).
Espressioni piemontesi nel testo sono in "blu" e le corrispondenti traduzioni in "marrone".
Tra parentesi { graffe } sono gli italianismi piuttosto usati.
Molte parole inizianti in an..., in... possono anche trovarsi con inizio in ën.... Per qualche parola, in quanto viene trovato di scritto in piemontese, le tre iniziali sono "intercambiabili". Nel dizionario si preferisce dare precedenza all'iniziale in an... che, per le parole che la ammettono, é la più usata, ed all'iniziale in... Le parole che non di rado si trovano anche in ën... vengono ripetute sotto la ë senza dare riferimenti alle altre possibili iniziali.
Per i verbi transitivi che usano l'ausiliare "avèj", questo ausiliare non viene specificato, mentre sono indicate le eccezioni ed è sempre specificato l'uso dell'ausiliare "esse".
Ancora sui verbi, si riporta il participio passato quando questo è usato anche come aggettivo. Se il relativo aggettivo è diverso dal participio passato, oppure questo non è usato come aggettivo, allora il participio passato non viene riportato in quanto parte delle voci del verbo. Questo è vero con qualche eccezione (dovuta a pigrizia o distrazione).
Si fa notare che nell'ordine alfabetico "ë" viene dopo "e", che "ò" viene dopo "o" e che "n-" viene dopo "n" (sono lettere diverse).
Il Vocabolario sarà diviso per lettere e pubblicato di volta in volta senza continuità, (visitate periodicamente il sito o memorizzate il post direttamente tra i preferiti).
Potete scaricare le varie pagine in formato xdoc seguendo i link….
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N.B. Non essendo il sottoscritto professore di Piemontese, fatico non poco a scriverlo, ho tratto il materiale da diversi appunti che conservo da anni e/o da siti internet. Alcuni purtroppo non esistono più o sono abbandonati da anni. Non rispondo pertanto di eventuali errori.
Chi si ritenesse autore di quanto pubblicato e ne rivendicasse il copyrigt è pregato di contattarmi e provvederò, eventualmente, alla rimozione.
Mirò
4 commenti:
Non ho trovato la lettera u con l'umlaut. A me verrebbe di scrivere "uva" (italiano) uva con l'umlaut. E' corretto?
Ovviamente no. La grafia piemontese standard ha il proprio modo di rendere i suoi con le lettere. In piemontese non esiste l'umlaut ma rende il suono della "eu" con la semplice u. La "u" si rende "o".
Buondi', sapete darmi la grafia corretta di pusacafe' (ammazza caffè)? È in corso un dibattito tra chi sostiene si scriva possa-pussa-pusa.. grazie mille
Buondi', sapete darmi la grafia corretta di pusacafe' (ammazza caffè)? È in corso un dibattito tra chi sostiene si scriva possa-pussa-pusa.. grazie mille
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