Dal 8 ottobre al 15 dicembre 20101 è possibile visitare la mostra “dalla Storia alla satira” allestita a Torino presso la sala Ipogea dell’Archivio di Stato, curata da Dino Aloi, Aldo Mola, Paolo Moretti.
Promotore della mostra è il Consiglio Regionale del Piemonte in occasione dei 150 anni dell’Unita d’Italia, unità che sicuramente deve più di qualcosa alla satira, scrive Aldo Mola in catalogo.
La mostra “Dalla storia alla satira. Cronache ed eventi in caricatura da Cavour ad Andreotti” vuole essere testimonianza storica e omaggio: dal viaggio da Torino a Roma capitale raccontato dal grande vignettista piemontese Casimiro Teja, alla galleria di ritratti caricaturali disegnati dai migliori professionisti italiani, fino agli originali di fogli satirici e ai libri disegnati a partire dal 1848, anno in cui in Italia vengono pubblicate le prime incisioni satiriche sui fogli giornalistici.
Le vignette esposte, circa 400, tra gli autori sono rappresentati tutti i più importanti: dall’ottocentesco Redenti al contemporaneo Forattini, per un totale di oltre cento autori selezionati, mentre caricature e brevi biografie toccano 26 grandi protagonisti della storia italiana in un arco di 150 anni, attraverso cui esprimere quel bisogno o dramma di sorridere, soprattutto quando c’è poco da ridere.
Garibaldi, Mazzini, il Risorgimento, Vittorio Emanuele II, poi Giolitti, Pio X, Mussolini, il dopo guerra, Berlinguer e Cossiga, Leone e Scalfaro, fino a Prodi, Berlusconi, Fassino, Casini, Ciampi, insomma tutti o quasi e come scrive Massimo Gramellini intervistato da Amalia Angotti “La satira ha fatto la storia d’Italia. In un Paese serio come il nostro, che tende a riempirsi di retorica e a riverire il potente, è un modo per aprire la finestra e fare uscire un po’ d’incenso”.
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