lunedì 22 novembre 2010

Mostra “Diversamente vivi – Zombi,Vampiri, mummie, etc..”,al Museo del Cinema di Torino dal 30 novembre

Il Museo Nazionale del Cinema presenta dal 30 settembre 2010 al 9 gennaio 2011 la mostra Diversamente vivi. Zombi, vampiri, mummie, fantasmi, a cura di Peppino Ortoleva, uno dei maggiori studiosi delle comunicazioni e della cultura di massa. Un’esposizione unica nel suo genere, sia per l’argomento trattato che per la ricchezza e varietà dei contenuti, realizzata con materiali tratti in gran parte dalle prestigiose collezioni del Museo Nazionale del Cinema, e arricchiti grazie agli apporti del Museo di Arte Orientale, della Soprintendenza ai Beni Archeologici al Museo Egizio, e di vari musei.

Le storie di morti viventi attraversano tutto il secolo del cinema: dai primissimi esperimenti di Méliès fino al successo mondiale della saga di Twilight. Un tema che da sempre tocca l’essere umano nel profondo, una vera e propria mitologia radicata nella moderna cultura di massa diffusa attraverso i media più vari, dai romanzi ai fumetti, dalla televisione ai videogame, ma che nel cinema sembra aver trovato la sua forma di espressione più efficace e suggestiva.

La mostra ripercorre, attraverso manifesti, fotografie, oggetti e materiali pubblicitari, alcuni dei temi principali che hanno attraversato le storie dei morti viventi al cinema, declinate nelle diverse mitologie dei vampiri e dei fantasmi, delle mummie e, più di recente, degli zombi. Vengono messe in luce le connessioni alle loro radici culturali ed emotive, con collegamenti tra la filmografia dei morti viventi e la tradizione dello spiritismo, documentandone il radicamento in culture diverse e gettando uno sguardo sugli sviluppi nel fumetto, nel mondo del gioco, nella serialità televisiva.

Non si tratta soltanto di un genere: l'horror, è vero, predomina con le sue storie di malvagità indicibili e tormenti “peggiori della morte - puntualizza Peppino Ortoleva - ma non sono mancate, a più riprese, storie di fantasmi e ora anche di vampiri di tono romantico, nostalgico, spesso struggente. Per non parlare dei non morti da ridere, antichi come il cinema e anche di più”.

All’interno, il percorso si apre con i vampiri, che dal mito fondatore di Dracula si spingono sino alla popolarissima saga contemporanea di Twilight, per poi passare alle storie di fantasmi, alle mummie e, in conclusione, ai racconti popolati dagli zombi, che rappresentano le più recenti e pervasive incarnazioni della mitologia degli esseri non ancora morti ma neppure più vivi.

Sulla rampa elicoidale trovano posto trenta manifesti cinematografici originali di diverse epoche, tutti provenienti dalle collezioni del museo, a completamento di un percorso narrativo-riflessivo composto da foto di scena. riproduzioni di dipinti e documenti storici, fotosoggetti originali e brevi testi introduttivi.

Due installazioni video ripropongono le più famose sequenze tratte dai capisaldi dei film di genere, mentre l’intero percorso è movimentato da sorprendenti ed evocativi interventi scenografici, ideati da Elena D’Agnolo Vallan e Marco Ostini, che si avvalgono tra l’altro dei suggestivi “effetti speciali” creati da uno dei maggiori specialisti del settore, il torinese Michele Guaschino.

L’immagine-guida della mostra è stata appositamente realizzata per il Museo Nazionale del Cinema da Gianluigi Toccafondo.

 

Mirò

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