Un’altra iniziativa per Torino 150°, questa volta la storia è vista dal lato gastronomico “La Merenda Reale nell'Ottocento” vuole riproporre le specialità (soprattutto dolciarie) che i Reali di casa Savoia si facevano preparare dai pasticcieri di corte, ma che non disdegnavano degustare anche negli storici caffè Torinesi.
Da domenica 6 febbraio a domenica 10 luglio e da domenica 4 settembre a sabato 31 dicembre, tutti i week-end, le prelibatezze care ai Reali - prontamente «adottate» dalle classi più abbienti e dalla borghesia dell'Ottocento - si potranno gustare in una serie di ambienti suggestivi: da Palazzo Cavour alla pasticceria Pfatish Peyrano, dal Castello di Rivoli al caffè San Carlo e al «Fiorio», per limitarsi a qualche esempio.
L’elenco dei locali dove sarà possibile degustare queste prelibatezze con i relativi prezzi si troverà in rete sul sito della Provincia di Torino, l’anteprima è andata in onda sabato 4 dicembre alla presenza delle autorità presso il caffè San Carlo.
Lo scopo di “La merenda Reale nell’ottocento” è quello far riscoprire una antica tradizione dei Torinesi e la riscoperta dei prodotti tipici dell’epoca ai più sconosciuti, ecco alcune delle specialità che saranno presenti sulle tavole dei migliori locali cittadini: il «chifel» (derivato dal croissant viennese), il «forè» (ciambella), il «biciolan» tipico di Vercelli, la «brioss» di pasta frolla, il «parisien» piccolo e friabile, il panino detto «democratic», la «michetta» di semola, i «noaset», cioè i nocciolini di Chivasso nati nel 1850, il «Pan Gindru», focaccia farcita all'albicocca, e ben due omaggi a Garibaldi: il «garibaldin», la fetta di pane semplice abbinabile a qualsiasi cosa, e il più blasonato «Biscotto Garibaldi» perfezionato in Inghilterra in onore dell'Eroe dei Due Mondi: pastafrolla farcita di uvetta e confettura di albicocche.
Iniziativa questa che mi vedrà come assiduo frequentatore, vista la mia debolezza verso queste proposte gastronomiche. Alla dieta c’è tempo per pensarci.
Mirò
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