venerdì 17 dicembre 2010

Peyrano, storico marchio del cioccolato a Torino ha dichiarato fallimento, si chiude un’epoca

Aggiornamento: 04/04/2011 il Marchio Peyrano rinasce

Un’altro pezzo della Torino  “dolce” se ne va, ha dichiarato fallimento lo storico marchio del cioccolato Torinese “Peyrano”.  

Il collegio presieduto dal dirigente Francesco Donato ha decretato il fallimento della spa del settore dolciario, otto anni fa passata dagli eredi dei fondatori al gruppo napoletano Maione, il laboratorio in corso Moncalieri e la bottega sotto i portici di corso Vittorio Emanuele. I giudici hanno concesso l'esercizio provvisorio, ma solo per qualche mese, in modo da non interrompere produzione e vendite in un periodo cruciale come è quello natalizio, per non buttare le scorte in magazzino e per non far deprezzare il logo, ritenuto di enorme interesse.

Marchio Peyrano

Tra i suoi estimatori, pare, anche gli esponenti della Casa Reale dei Savoia. Una fabbrica di cioccolato a conduzione familiare, un marchio che è entrato a far parte della storia della città,diventandone uno dei simboli. Al pari della Fiat, si potrebbe dire: entrambe le aziende nascono da una gestione artigianale-familiare e diventano, nel Novecento, importanti realtà italiane.

Una storia fatta di passione, di intuito imprenditoriale, di caparbietà e di tanto lavoro. Una storia che dalle rive del Po ha fatto il giro del mondo grazie a un marchio, quello di Peyrano, diventato sinonimo di cioccolato. E la fama dei prodotti ha raggiunto un livello tale che, nell'era di Internet non poteva mancare un gruppo creato su Facebook chiamato «Amo il cioccolato Peyrano» pieno zeppo di dichiarazioni passionali per le golosità a base di cacao, mentre la Lancia nella gamma di colori della sua Musa ha addirittura creato quello «cioccolato Peyrano».

La Storia

I Pionieri del cioccolato a Torino
Il cioccolato compare a Torino nel XVII secolo e riscuote immediato successo. Si affermano i  primi "specialisti", i cosiddetti cioccolatieri (tra i più famosi Giraldi e Giuliano, Andrea Barera,  la Vedova Giambone) ed anche il governo sabaudo si interessa alla nuova attività, come  testimonia una "patente" di Madama Reale, datata 1678. 

Una famiglia Torinese
Le prime notizie sulla presenza della famiglia Peyrano a Torino risalgono all’inizio del 1800,  che la vede impegnata nelle attività di pesca professionale, gestione di imbarcaderi e  noleggio di barche per gite sul fiume Po. Nel 1911, il ramo della famiglia Peyrano che si  occuperà in seguito del cioccolato, era così composta: il nonno Giacomo (proprietario di un  imbarcadero e vincitore di regate e premi per salvataggi sul fiume Po), la moglie Agnese  Maronetto, i figli Antonio, Luigi, Lucia e Giovanna, che dà alla luce nel 1906 il figlio Giacomo,  detto Giacolin. 

Sul finire del secolo, Antonio (classe 1880) lavora da apprendista presso la ditta Baratti e  Milano e frequenta i corsi serali presso la scuola chimica "Cavour" (da non confondersi con  l’omonimo liceo classico, anch’esso a Torino), che una volta diplomatosi continuò a  frequentare da sperimentatore. 

Segue l’esperienza, a partire dal 1912, presso la ditta Capobianchi di Ancona, dove viene  assunto come tecnico del settore caramelle; si trasferisce nella città delle Marche insieme alle  sorelle Lucia e Giovanna, ed al nipote Giacomo.
Qui anche Lucia viene assunta presso la stessa ditta, come responsabile dell’incarto delle  caramelle, effettuato a mano da venti ragazze. Forte di quest’esperienza, Lucia, ritornata a  Torino sul finire del 1914, inizia nell’attuale sede della ditta Peyrano un’attività di  fabbricazione e vendita di caramelle; a causa delle vicende belliche, è però costretta a  sospenderla dopo un anno.
Nel 1917 è la volta di Antonio, Giovanna e Giacolin tornare da  Ancona a Torino; a guerra finita, nel 1919 la ditta Peyrano Lucia, con la partecipazione di  Antonio, riprese la produzione e la vendita di caramelle. 
Ma la concorrenza delle grandi aziende industriali, specializzate in quel settore e dotate di
costosi macchinari, convinse Antonio a puntare su un altro prodotto: il cioccolato

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Una famiglia e il cioccolato
Il nome Peyrano si lega al cioccolato nel 1920, quando Antonio decide di intraprenderne la  lavorazione trasformando il piccolo laboratorio di corso Moncalieri già adibito alla produzione  ed alla vendita di caramelle e pastiglie.
Tutta la famiglia partecipa alla nuova attività, dal  padre Giacomo , alle sorelle Lucia e Giovanna che si occupano della confezione e della  vendita, al nipote Giacolin, padre degli attuali proprietari, che affianca lo zio nel 1922.  I primi tempi non furono facili, i Peyrano avevano dovuto abbandonare la produzione delle  caramelle per la concorrenza di industrie più grandi, dotate di costosi impianti, ed anche per  il cioccolato all’inizio dovettero lavorare con pochi ed essenziali macchinari: un tostino, un  frangicacao ed una brieuse (raffinatrice); un mortaio serviva a mescolare zucchero e cacao.

Solo più tardi fu portato dall’ industria meccanica Galantini, dopo varie pressioni da parte del
titolare di quest’ultima ed infine d’autorità il melangeur (mescolatore) che Antonio Peyrano  aveva sempre rifiutato, obbiettando di non avere ancora il denaro sufficiente per pagarlo. 

Questa fiducia e stima del signor Galantini in Antonio Peyrano, derivò dal fatto che  quest’ultimo, durante l’esperienza anconetana, preferì che venisse praticato uno sconto alla  ditta Capobianchi ,della quale era allora dipendente, per una fornitura di macchinari, anziché  intascare una percentuale sul prezzo, secondo un’abitudine diffusa fra i tecnici dolciari di quei  tempi.

Intanto, la fama del cioccolato si diffonde… 
Da una memoria scritta da Giacomo Peyrano negli anni ottanta: " Nel giugno del 1926 entrò  nel nostro negozio, ad acquistare per conto di S.M. la Regina, la marchesa Dalla Valle di  Pomaro sua dama di corte, una dozzina di scatole di cioccolatini; s’intende che avrebbe  pagato mezzo fattura. 
Quando comunicammo allo zio Antonio la strabiliante notizia, si indignò per la nostra buona  fede e ci disse: "Stupidi! Credete proprio che la Regina mandi a comprare i cioccolatini da  voi… "Dubbiose, la medesima sera la zia Lucia e mia madre Giovanna si recarono in via Carlo  Alberto dove abitava la Marchesa e verificando la veridicità dell'ordine ritornarono a casa  giubilanti". 

Dopo la morte del fondatore, avvenuta nel 1926, fu proprio il nipote Giacomo con la madre  Giovanna a continuare l'attività. Nel 1932 si affianca a Giacomo la moglie Angiola. 
Nel 1953 l'ingresso in Azienda di Giuseppe, primogenito di Giacomo, consente anche grazie  all'impiego di attrezzature all'avanguardia per l'epoca di ampliare le varietà di cioccolatini.
All'Alpino (primo cioccolatino) e ad altri cioccolatini classici si aggiungono nuovi "modelli"  dalle fogge e sapori nuovi: nascono così le "noci", le "nocciole", le "mandorle", le  "conchiglie", i cuori" e molti altri.
La produzione conta oggi oltre ottanta tipi di varietà diverse di cioccolatini.
Nel 1963 viene rilevata la pasticceria Pfatisch con sede in corso Vittorio Emanuele 76 che diventerà "Peyrano Pfatisch".
Negli anni sessanta si aggiungono Giulia e Bruna, rispettivamente mogli di Giuseppe e di
Giorgio.

La Ditta Peyrano oggi

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Nel Dicembre 2002 l'ingresso del Gruppo Maione prima soci al 51% e poi unici proprietari del  marchio ha segnato l'innovazione della storica azienda attraverso la tradizione.
Da qui nasce  l'idea di creare all'interno della storica pasticceria di Corso Vittorio Emanuele,76 un "angolo  del caffè" dove "coccolare il cliente Peyrano".
Attraverso questo binomio Arte e Cioccolato si creano cicli di degustazione in cui si cercano  abbinamenti di tradizionali gusti dell'enogastronomia italiana che meglio si sposano con il  cioccolato.

PRODUZIONE E VENDITA DI CIOCCOLATO AL DETTAGLIO ED ALL’INGROSSO.
Il piccolo negozio mantiene da anni le caratteristiche originarie. L'area della produzione  occupa una superficie di 1500 metri quadrati. La lavorazione viene realizzata utilizzando  cacao di altissima qualità proveniente dal Centro America (Venezuela, Equador, Trinidad) e Sud Est Asiatico (Giava). Tutte le fasi della lavorazione avvengono nello stabilimento  Peyrano, dalla tostatura al prodotto finito: tostatura con legno d'ulivo, macinatura ed  eliminazione della buccia, miscelazione delle diverse qualità del cacao con zucchero,  raffinazione e concaggio per 72 ore consecutive. Non vengono usati prodotti da terzi.

PRODUZIONE E VENDITA DI PASTICCERIA E CONFETTERIA.
VENDITA DEL CIOCCOLATO PRODOTTO IN CORSO MONCALIERI.
L’azienda, rilevata nel 1963, dispone di un laboratorio per la lavorazione della pasticceria e della confetteria e di un locale adibito alla preparazione di artistiche bomboniere e  confezioni regalo; il negozio conserva inalterate le eleganti architetture interne risalenti  agli anni Trenta. Situato nel centro della città di Torino, mette a disposizione della  Clientela la tradizionale pasticceria dolce e salata, insieme naturalmente ai rinomati cioccolatini. Il negozio conserva inalterate l'elegante arredamento risalente trenta.

Come detto in precedenza il Marchio fa gola a molti, sicuramente sarà acquistato e la produzione continuerà, non sarà però più il negozio dove i miei genitori mi portavano la domenica a comprare i cremini…..un’altro pezzo di storia di Torino, ma anche mia che scompare.

Aggiornamento:

Il Marchio Peyrano rinasce

Il marchio “Peyrano” è stato riacquistato dai vecchi proprietari  ovvero Bruna e Giorgio Peyrano e dall’autunno 2011 il mitico cioccolato ritornerà sugli scaffali dello storico negozio di Toino. 

  Mirò

 

La storia della “Peyrano” è stata tratta dal sito ufficiale

1 commento:

Anonimo ha detto...

sono sicura che la peyrano ritornerà è sarà piu forte di prima.....

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