Con grande enfasi il TG3 Regionale , di domenica scorsa, apriva con la notizia che l’aeroporto di Caselle avrebbe battuto ogni record di voli tra partenze e arrivi grazie agli sciatori Russi che sarebbero arrivati, circa 10.000, per trascorrere una o più settimane sciando in alta Val Susa.
L’arrivo di questo tipo di sciatori è ambita a tutte le stazioni sciistiche in quanto è una clientela che non bada a spese, anzi dopo la giornata passata con gli sci fanno volentieri un giro dei negozi.
Ma pare che di questi 10.000 sciatori Russi in Val Susa, sulle montagne olimpiche, ce ne siano ben pochi, un centinaio a Bardonecchia e a Sauze d’Oulx , solo una cinquantina a Claviere .
E gli altri sciatori Russi? Vanno in Francia ..«Sì, certo, alcuni ci vengono soffiati da loro», spiega Gianni Poncet, presidente del Consorzio montagne olimpiche. Che precisa: «Molti arrivano con il Tgv sino alla stazione di Oulx, dove ci sono i pullman francesi che li portano a Montgènevre e Serre Chevalier. Altri si spingono anche sino a Les Deux Alpes.
Penso sarebbe ora che qualcuno si ponga delle domande una per tutte Perchè arrivano a Torino e anzichè fermarsi in Regione vanno in Francia?
Alcuni arrivano dall’aeroporto di Grenoble, ma altri, una volta raggiunta l’Italia, passano anche da Bardonecchia, attraversano il Traforo del Frejus dove a cinque chilometri dall’uscita del tunnel autostradale è possibile salire in un comprensorio sciistico tra i più grandi del mondo. Con località come Menures, dove domani si festeggia il Natale russo con fuochi artificiali e leccornie provenienti dall’ex Unione Sovietica, oppure a Mirabel e Courchevel, vera e propria «nuova Mecca» per i russi più spendaccioni.
Speriamo che la nuova giunta e l’assessore al turismo preparino un' contro pacchetto da offrire ai turisti e che li invoglino a fermarsi nella nostra bellissima Regione.
Mirò
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