giovedì 3 febbraio 2011

Federalismo municipale, approvato il decreto nel CDM, era ora!

Federalismo municipale, pochi minuti fa il Consiglio dei ministri straordinario ha approvato il testo con un decreto.

Oggi era stato bocciato nella piccola bicamerale il progetto sul federalismo fiscale,assurdi giochi di palazzo non potevano fermare una riforma che può essere, anzi sarà l’ancora di salvezza per questa nazione, che porterà investimenti e posti di lavoro che renderà più moderno uno stato obsoleto che può andar bene solo per il potere ma non per il popolo.

Queste cose sono state dette più volte anche dal presidente della repubblica Giorgio Napolitano che anche l’altro giorno parlando di Carlo Cattaneo ha espresso il suo pensiero, da sempre favorevole a questa riforma e si auspicava, per il bene del paese, che la riforma federalista dello stato passasse con ampia maggioranza. Purtroppo non è stato così una parte di politici ha pensato bene di anteporre i propri interessi a quelli dei cittadini, poco male il Federalismo passerà comunque alla faccia di chi vuole male anche ai suoi elettori.

Queste le prime parole del Ministro Umberto Bossi <Il decreto sul federalismo dei comuni è stato approvato definitivamente", "Finalmente i comuni avranno le risorse senza andarle a chiedere col cappello in mano - ha annunciato Bossi - I soldi resteranno sul territorio dove sono stati prodotti. La Lega mantiene le promesse e porta a casa un risultato concreto nell’interesse dei cittadini".>

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Si può essere o no essere d’accordo, personalmente penso sia un’opportunità in più per tutti gli italiani che potranno guardare al futuro con un po’ più di ottimismo ed è forse uno strumento per evitate la disgregazione della nazione.

Ma meglio di me spiega la situazione Luca Zaia, Governatore della Regione Veneto….

"Come sempre colgono nel segno le parole del Presidente Napolitano sulla figura e la rilevanza storica di Carlo Cattaneo. Non sono tanti quelli che, in un clima diffuso di neocentralismo, si ricordano di Cattaneo, il quale, come tanti altri illustri federalisti, è stato cancellato dai libri di storia e quindi dalla memoria collettiva di questa nazione". Lo ha detto il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia.  "Riconosciuto quel che è doveroso riconoscere al Presidente Napolitano non si tratta certo di una dimenticanza casuale - aggiunge l'esponente della Lega Nord .

Tutto il movimento federalista, da Cattaneo a Gioberti, fino ad arrivare ad Einaudi e Sturzo, non è stato solo dimenticato: il termine più adatto per definire questo processo di rimozione è "censura". Come molte altre cose avvenute in questo squarcio di storia italiana, anche l'emarginazione culturale del movimento federalista è figlio di una censura deliberata, il prodotto di quel pensiero unico che si è voluto instillare nelle scuole, nelle università, attraverso i libri e i manuali, fino a innestarsi nel sentire comune.

Cosicché l'unico valore riconosciuto è diventato quello del centralismo, che ha ruvidamente tagliato fuori tutto ciò che non era incasellabile o riproducibile in questo schema. È arrivato il momento di far entrare aria nuova nelle stanze della storia e della cultura popolare - conclude il governatore - . È l'aria nuova del federalismo, del resto, già redatta dai padri costituenti e mai applicata in questi sessant'anni. Bisogna riscoprire il valore vivissimo di un pensiero che nell'autonomia e quindi in una struttura federale vedeva, giustamente, l'unica possibilità di libertà e di autentica unità per la nazione".

La gente che lavora, che in massa ha votato per un reale cambiamento, capace di restituire la speranza di un Paese diverso, oggi è sbigottita di fronte a giochi di potere che non capisce'.

Il voto di oggi in bicamerale rappresenta il segnale che le forze del centralismo hanno paura e si sono messe insieme per fermare la volontà del popolo. Al di là di fumosi tecnicismi il giudizio della stragrande maggioranza dei veneti (ma non solo) sul voto di oggi è che la casa degli anti-federalisti ha una forza con cui non si smette mai di fare i conti.

Il prosieguo della legislatura è a questo punto affidato a Bossi, a Berlusconi, a tutti coloro che in questi mesi con tenacia e in buona fede hanno lavorato per rispettare la volontà del popolo.

Non si può che fare affidamento a loro e a chi, come Napolitano continua ad ammonire tutti che il federalismo non è solo una speranza per il futuro quanto una necessità per il presente.

Senza federalismo l'Italia andrà incontro ad un invitabile declino, morale, economico e civile. Gli operai, gli imprenditori, gli artigiani e tutte le forze vive della società nazionale ne sono assolutamente convinte, perchè il federalismo è l'assunzione di una responsabilità per tutti, la voglia di una reale giustizia che riguarda tutti quanti. E' lo Stato che cambia. Il Veneto sta già provando a raccordarsi a questa volontà, a partire dai cittadini che non vogliono più essere sudditi.

Aggiornamento: 04/02/2011 14:30

Con una lettera al presidente del Consiglio il capo dello Stato fa sapere che non firmerà: "Non si è perfezionato il procedimento per l’esercizio della delega. C'è l’obbligo di rendere comunicazioni alle Camere come previsto dai commi 3 e 4 dall’articolo 2 della legge numero 42 del 2009 prima di una possibile approvazione definitiva del decreto in difformità dagli orientamenti parlamentari". Telefonata con il Senatùr: "In aula la settimana prossima".
E speriamo sia la volta buona
   

Mirò

n.b. perchè parlo sovente di Luca Zaia, che è Veneto, mentre questo è un blog sul Piemonte, perchè lo seguo da quando era Ministro dell’agricoltura e nutro per lui profonda ammirazione per la serietà e correttezza della persona aldilà delle idee politiche.

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