mercoledì 2 febbraio 2011

Piccola Storia del Piemonte (4) – I primi gruppi etnici

Piccola storia del Piemonte, Capitolo 4°, i primi gruppi etnici.

Ë nel periodo delle palafitte che cominciano a formarsi dei gruppi etnici in Piemonte, accomunati da particolari caratteristiche. In pratica nella cultura di Viverone c'è chi vede la formazione del popolo dei Liguri, che in quel periodo occupa ben più che il solo Piemonte, o per lo meno la parte più settentrionale di questo popolo, che occupa l'attuale Francia meridionale e si estende fino al Trentino.

A proposito dei Liguri è possibile trovare in letteratura valutazioni differenti sulla loro origine. C'è chi parla di popolazione pre-indoeuropea forse di provenienza iberica, e chi invece assegna con certezza origine indoeuropea ai Liguri. Nella nostra breve storia questa non è questione per noi, che ci limitiamo a notare come nel Piemontese, anche attuale, esistano parole e toponimi assegnabili ad origine pre-indoeuropea (ma questo non dimostra più di tanto).

Sacra S. Michele

Sicuramente la loro lingua assomiglia a quella dei popoli d'oltralpe ma sicuramente non è uguale. Si tratta di piccole tribù, sicuramente con differenze linguistiche fra di loro. Nella toponomastica piemontese sono di solito di derivazione ligure i nomi di luogo terminanti in "...inco", "...ello" e "...asch, ...asco, ...asca" come Revello, Grugliasco, Beinasco, Revigliasco, Airasca, Lombriasco, val Germanasca, etc....

Questa civiltà evolve verso caratteristiche proprie, nell'area piemontese, fin verso il 700 a. C. A partire da questo periodo diventa sempre più evidente una più massiccia influenza delle civiltà transalpine in Piemonte, in particolare a nord del Po, dove si formano due gruppi etnici. A nord est, nella zona dei laghi e del Ticino compare una cultura celtica, che interessa anche parte della Lombardia occidentale. Mentre a nord ovest, nelle aree che saranno occupate da Salassi e Taurini, si sentono sempre più importanti influssi di civiltà dalla Gallia transalpina, differente però da quella ad est. Fino al periodo romano queste differenze saranno avvertibili.

Nel Piemonte nord orientale si stabilisce dunque una etnìa che come base è celtica. La cultura che si sviluppa è alquanto indipendente, e molte sono le influenze che arrivano dall'Italia peninsulare, in particolare ad opera degli Etruschi, dai quali sembra venga anche acquisito l'uso dell'alfabeto.

Gli scambi con popoli tanto a nord quanto a sud, seguendo la via d'acqua del Ticino, sembrano molto fiorenti. Queste tribù formano insieme quelli che vengono definiti gli Insubri. A queste tribù si aggiungono i Leponzi, anch'essi giunti d'oltralpe, che si stanziano nelle alte vallate dell'Ossola. Questa è la civiltà che viene di solito indicata coma civiltà di Golasecca.

Nel Piemonte nord occidentale si registra una progressiva immigrazione di Celti d'oltralpe, con carattere decisamente indipendente dalla civiltà a oriente, e più aderente alle usanze transalpine. Qui Celti e Liguri si fondono in quella etnia definita poi dagli stessi Romani come "Celto-Ligure" nella quale non son più distinguibili le due componenti. Questa fusione avviene in modo sostanzialmente pacifico.

Nell'area non vi è traccia dei commerci etruschi e non è nota la scrittura. Qualche differenza ancora è riscontrabile tra Taurini e Salassi, le due tribù o gruppi che quì si formano, facendo pensare che per i Salassi vi sia stata anche una certa mescolanza con tribù provenienti dall'Europa centrale. Sicuramente i Salassi hanno scambi con la regione dell'attuale Svizzera, attraverso il passo del Gran San Bernardo.

Nel Piemonte meridionale permangono i Liguri, suddivisi in varie tribù, fra cui Statielli e Bagienni, Veneni, Euburiati. ecc. e che hanno elementi, nella loro civiltà, che sono anche rintracciabili nella Francia meridionale, fra le Alpi ed il Rodano, zona peraltro anch'essa abitata da Liguri.

Lo sviluppo demografico di quest'area appare più lento, la zona più povera, e non si formano centri abitati al di là del piccolo villaggio. Gli Etruschi, comunque, attraversano questo territorio per i loro commerci (la valle del Tanaro) e questo contribuisce ad uno scambio di culture, sebbene sembra che le tribù liguri restino piuttosto ai margini di queste attività, dediti ad una povera agricoltura e alla pastorizia.

 

     Mirò


I link a tutti i capitoli li trovate nel post introduttivo

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