Piccola Storia del Piemonte, Capitolo 6°, organizzazione e lingua delle tribù.
Mentre le tribù a nord, con maggiori tradizioni galliche, tendono a formare confederazioni, con strutture oligarchiche con pochi signori che hanno potere, nel sud del Piemonte le tribù appaiono più indipendenti e più numerose. Non si hanno notizie di particolari lotte fra tribù.
Non vi è dunque una struttura politica che tenda ad essere unitaria, come avviene invece per gli Etruschi e la nascente civiltà romana, che mira ad inglobare e sottomettere i popoli conquistati. La densità di popolazione del Piemonte rimane piuttosto bassa, e l'incolto e le foreste sono molto diffusi, mentre permangono terreni paludosi nella pianura.
Monete etrusche si rintracciano in Piemonte (le monete etrusche furono coniate dal V sec a. C. al III sec. a. C.) sulle vie seguite dal commercio Etrusco, mentre si trovano anche dracme della colonia greca di Marsiglia. Alcune delle tribù a nord del Po iniziano a coniare loro monete nel terzo secolo avanti Cristo, imitando le dracme greche.
È probabile che ogni tribù parli un dialetto con qualche differenza rispetto al dialetto dei vicini, ma sostanzialmente le componenti della lingua che si può supporre sia parlata in Piemonte sono: Elementi pre-indoeuropei (tuttora presenti).
La lingua dei Liguri (probabilmente già diversificata per zone). La lingua dei Celti (con differenze fra est e ovest). Qualche influsso della lingua degli Etruschi (a sud e a est). Nel Piemontese attuale vi sono anche parole d'uso corrente con derivazione pre-indoeuropea (poche), ligure, celtica, oltre ai toponimi già citati.
Mirò
Tutti i link ai capitoli li trovate nel post introduttivo alla Piccola Storia del Piemonte
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