lunedì 7 febbraio 2011

Sacro Monte di Belmonte e le cappelle della Via Crucis

Il Sacro Monte di Belmonte, con il proprio Santuario e le cappelle della Via Crucis, è posto sopra un poggio che si erge isolato nel territorio del comune di Valperga a quota 727 metri, coperto da una folta vegetazione. Sito patrimonio dell’Umanità dell’Unesco dal 2003.

Il sito

Superficie: 349 ettari
Altitudine: 400 - 700 metri
Ambiente: collina
Anno di istituzione in Riserva naturale speciale della Regione Piemonte: 1991

La collina di Belmonte è costituita da un singolare affioramento granitico nel territorio canavesano, dalla cui sommità si domina la pianura dalla serra d’Ivrea alle colline di Torino .
L’area ha una notevole importanza sotto il profilo archeologico. Sono affiorati reperti da un sito preistorico attribuito all’età del bronzo, da un insediamento barbarico di epoca longobarda e si trovano pure significative testimonianze romane ed altomedievali.
Il santuario, del quale si hanno notizie certe fin dal XII secolo, a partire dal 1602 è retto dai frati francescani, che nei tre secoli successivi curarono l’edificazione delle cappelle del Sacro Monte.

La storia del Santuario

La tradizione vuole che sia stato Re Arduino ad ordinarne la costruzione per ringraziare la Vergine di una miracolosa guarigione che egli avrebbe ottenuto in Ivrea nel 1002 quand’era gravemente infermo. In realtà il primo edificio religioso a Belmonte sorse prima dell'anno Mille, grazie ad un piccolo gruppo di suore Benedettine provenienti dal vicino convento di Busano, fondato da Emerico per la figlia Libania. Dopo circa tre secoli le due comunità religiose passarono sotto la giurisdizione dell’Abbazia di Fruttuaria di San Benigno Canavese.

Le suore di Santa Scolastica, dette anche suore benedettine, vi rimasero sino al 1601, quando, in virtù di disposizioni emanate dopo il Concilio di Trento, venne deciso che i conventi femminili non dovessero essere posti in luoghi romiti.
Un documento custodito a Valperga narra di un evento miracoloso che sarebbe avvenuto proprio il giorno in cui le pie suore avevano deciso di abbandonare il convento per sistemarsi a Cuorgnè, portando con loro la statua della Madonna. Racconta il documento che quando si iniziò a rimuovere la statua calò nella chiesa un buio profondo, mentre il viso della Madonna venne assalito da un intenso pallore. I molti fedeli (alcuni dei quali sottoscrissero come testimoni il documento in questione) furono presi da grande spavento e capirono che la Madonna manifestava prodigiosamente la volontà – subito esaudita - che la statua fosse lasciata nel Santuario di Belmonte.

Alle suore benedettine subentrarono i frati minori di San Francesco che ampliarono progressivamente il Santuario; nel 1620 ricostruirono interamente la chiesa, mentre a partire dal 1712 iniziarono la costruzione del percorso devozionale dellaVia Crucis con le sue 13 cappelle che si inerpicano verso la sommità del poggio.

La fama delle facoltà miracolose della statua della Vergine crebbe al punto che nel 1788 il capitolo Vaticano ne riconobbe la virtù soprannaturale.
Costituisce oggi una significativa testimonianza della speciale devozione popolare verso la Madonna di Belmonte la galleria di quadri e di cuori votivi posta a fianco del santuario nei locali ricavati con i lavori di restauro del tetto.

Dopo le traversie del periodo napoleonico, la chiesa fu completamente ristrutturata tra 1873 ed il 1876 da C. Reviglio della Veneria, nella sobria eleganza dello stile romanico-lombardo.
Nel 1888 la facciata assunse, ad opera dell'architetto Carlo Ceppi l’aspetto attuale, con il timpano affrescato da Giacomo Grosso.
Risale allo stesso periodo la costruzione dei piloni con i misteri del Rosario lungo la suggestiva via pedonale che collega Valperga al Sacro Monte.

Al 1960 risale la costruzione della imponente statua a San Francesco, opera in bronzo dello scultore Giovanni Vogliazzi di Vercelli, alta 4,50 metri e pesante 1000 kg. Posta sul punto più alto del monte, la statua del santo pare interpretare – sospesa tra terra e cielo - il Cantico delle Creature inciso sul suo piedestallo.

Posta sotto la tutela del sistema di Riserve Naturali della Regione Piemonte, il Comitato per il Patrimonio Mondiale dell’ UNESCO, nel 2003, ha iscritto Belmonte, assieme agli altri principali Sacri Monti di Lombardia e Piemonte, nella lista dei patrimoni dell'umanità.

Cenni artistici

Al notevole interesse naturalistico, storico e religioso, il sacro monte di Belmonte associa un interesse artistico che – se comparato con altri Sacri Monti del Piemonte (in primis quello di Varallo) – non può che essere definito minore.

Da notare, scolpita assieme alla sedia in un unico blocco ligneo, la statua della Madonna in trono, sistemata in una bella nicchia dalla cornice dorata. Si tratta dell' opera di artista ignoto, scolpita in data anteriore al 1600.

Nel timpano della facciata, notevole è l’affresco del pittore Giacomo Grosso, uno dei più significativi artisti torinesi tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo. Esso raffigura la Madonna di Belmonte con ai lati, inginocchiati, il Re Arduino, San Francesco e altri santi.

Le 13 cappelle si sviluppano lungo un cammino circolare sulla sommità del monte, con un percorso ad anello che parte dal Santuario e vi fa ritorno. Esse ospitano statue ed affreschi con le scene della Passione di Cristo. I restauri, iniziati nel 1998, hanno riportato alla luce gli affreschi originali e ripristinato le statue, opera dei ceramisti della vicina Castellamonte. Tra gli affreschi si segnala quello dedicato a Gesù inchiodato alla croce, realizzato con tocco leggero e delicato da un pittore di scuola lombarda nel 1711.

Info:

Riserva naturale speciale del Sacro Monte di Belmonte
Corso Massimo d’Azeglio, 216
10081 Castellamonte (TO)
Tel.: 0124 510605
Fax: 0124 514463

   Mirò

Ti potrebbero anche interessare:

Sacro Monte di Orta
Sacro Monte di Varallo
Sacro Monte di Oropa
Sacro Monte di Domodossola
Sacro Monte di Crea

Fonte: Wikipedia

Nessun commento:

Posta un commento