Fassone o "fascione" è la denominazione usata dagli addetti per i tutti bovini caratterizzati da masse muscolari ipertrofiche, di particolare pregio per l'alta resa al macello, riprendendo la denominazione usata tradizionalmente dagli allevatori per la Piemontese, razza bovina autoctona del Piemonte. In Piemonte il fassone era profondamente legato alla vita e alle tradizioni contadine di molte comunità piemontesi grazie alla triplice attitudine della razza, in grado di fornire carne, latte e forza lavoro.
Gli allevamenti di fassone piemontese sono fatti risalire agli inizi del 1800, periodo al quale risale la distinzione in due categorie, cioè:
- Ordinaria collinare destinata prevalentemente all'impiego in attività lavorative e alla produzione di latte per l'allevamento dei vitelli; essa era allevata nelle Langhe, nelle zone collinari di Chieri, Moncalieri, Santena e nel Canavese.
- Scelta di pianura dotata di caratteristiche simili alla precedente, per la pregevolezza della carne il suo allevamento era finalizzato alla produzione di latte e alla macellazione; diffusa prevalentemente nelle pianure alla destra del fiume Po.
Si può distinguere una terza categoria: la Groppa di cavallo, dotata di muscolatura di coscia e natica a profilo ipertrofico, marcatamente convesso , che viene tenuto in particolare considerazione nei programmi di miglioramento genetico della razza.
Ad oggi la razza piemontese è allevata per lo più nelle Province di Asti, Cuneo e Torino, oltra ai territori limitrofi ad Alba. È ora utilizzata principalmente come razza specializzata da carne ad alta resa di macellazione e alte percentuali di tagli di prima categoria, sostituita per il lavoro dalla meccanizzazione, per il latte da razze specializzate.
Caratteristiche
Caratteristiche predominanti di tali allevamenti sono il manto bianco dei bovini ed il colore fromentino dei vitellini; mentre, i tori denotano sfumature scure intorno a collo ed arti. Altro tratto distintivo è costituito dai muscoli della coscia molto accentuati. Oltre a ciò, pelle fine ed elastica, ridotto diametro delle ossa e grasso sottocutaneo che consente un'alta resa alla macellazione, con quantità di tagli pregiati, cosiddetti di prima categoria.
Le femmine producono latte in quantità limitata, rispetto ad altre razze, ma comunque di ottima qualità, tanto da essere base di tradizionali prodotti caseari tipici piemontesi.
Attualmente è in fase di istruttoria la richiesta IGP per il fassone piemontese.
Gastronomia
La carne di questa varietà di bovino è tenera e magra, certamente rinomata. Tradizionalmente dedicata a piatti della cucina langarola come il vitello tonnato, il bollito misto o il brasato al Barolo (o nella variante al Barbera) ma anche cruda come antipasto ("battuto di fassone").
Ma soprattutto oggi è anche legata a “Madama la Piemonteisa” che è una bistecca di taglio carrè che proviene esclusivamente da vitella di razza Fassone piemontese di non oltre 18 mesi, la cui carne viene fatta frollare in una cella frigorifera per 8 giorni.
All’aspetto si presenta come una costata spessa circa 2 centimetri, con un peso che può variare dal mezzo chilo, sino ai 700 gr., ha il pregio inoltre di essere particolarmente tenera e adatta alla cucina alla griglia.
Per i puristi il solo modo per gustare al meglio Madama la Piemonteisa è cotta alla brace: non al sangue e senza condimenti, solo così sarebbe possibile apprezzarne la carne tenera e il sapore inconfondibile.
Per esaltare la cottura, la brace deve essere preparata con carbonella di legna, meglio se di ulivo, e il tempo di cottura può variare a seconda del calore della brace, intorno al quarto d’ora.
A Madama la Piemonteisa in provincia di Cuneo sono dedicate diverse manifestazioni la più conosciuta è quella di Savigliano.
Mirò
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