venerdì 15 aprile 2011

La Mole scomparirà, coperta da un palazzo di 7 piani – Dopo i Toret…la Mole…ora basta

Importante aggiornamento del 20 luglio 2011 al fondo dell’articolo: bloccato il progetto

Dopo la questione dei “Toret” salvati dalla mobilitazione generale e anche di questo blog, ora ci dobbiamo occupare…udite, udite della Mole Antonelliana, lo avevo previsto nel mio post a difesa dei Toret che dopo le fontanelle sarebbe toccato alla Mole Antonelliana subire le angherie di alcuni sconsiderati politici e imprenditori, infatti….

Di cosa sto parlando, c’è il rischio che la Mole, simbolo da sempre di Torino sia oscurata da un palazzone di 7 piani che dovrebbe costruirsi in via Ribieri angolo via Gaudenzio Ferrari (c’è già un primo sì del Comune).

mole

I cittadini si stanno mobilitando scendendo in piazza contro questa politica del Sindaco Chiamparino che pur di recuperare pochi spiccioli brucerebbe la città, se poi in giunta vi sono personaggi come Ilda Curti (quella che voleva togliere i Toret) c’è poco da stare allegri.

L’assessore all’Edilizia privata del Comune Mario Viano risponde senza mezzi termini: «Quel palazzo va costruito. Serve per contribuire a ripianare i bilanci», «Vogliamo tagliare i servizi ai cittadini? Una soluzione per evitare questo è vendere lo stabile di nostra proprietà in via Riberi e riconvertirlo in alloggi. Non sono affatto pentito della scelta, che rispetta il piano regolatore ed è già stata discussa con la Soprintendenza», eccoci serviti, come sempre i cittadini servono sempre e solo per i voti.

Si stanno alzando, per fortuna, le prime polemiche da parte dell’opposizione e dei candidati sindaci alle prossime elezioni municipali, Il capolista in Comune del Pdl Andrea Tronzano: «L’ultima frontiera è stata superata. Dopo il rifugio antiaereo del Moi, adesso ci si spinge fino alla Mole». Voce contraria anche da parte del candidato sindaco del Nuovo Polo Alberto Musy: «La costruzione mi sembra agghiacciante per questo angolo di Torino». E Aldo Di Biagio, coordinatori Fli-Piemonte: «Le risorse si possono trovare senza mortificare la vivibilità dei torinesi». Il suo partito annuncia l’avvio di una raccolta firme. Anche da sinistra c’è chi fa il pollice verso. È Juri Bossuto, candidato di Rifondazione: «L’ennesimo cedimento a una speculazione edilizia. Sarebbe meglio realizzare lì un punto verde», contrario anche il movimento 5 stelle che invita a fare le ultime foto con la mole prima che scompaia dietro a 7 piani di cemento.

E’ molto perplesso anche il principale inquilino della Mole: «Un caseggiato che si aggiunge in uno spazio così angusto non fa certo onore al monumento», afferma il direttore del Museo del Cinema Alberto Barbera.

Ora prima che la meravigliosa Torino venga distrutta è meglio che prima di dare un voto al PD ci si pensi almeno 1000 volte, azz….dimenticavo e……Piero  Fassino (l’amico del Chiampa)…….tace.

Ancora una volta Vergogna!!!

Meno male che questa giunta è arrivata al capolinea ma ho paura che, se malauguratamente, vincesse Fassino sarà ancora peggio, ovviamente per il bene di Torino spero di sbagliarmi ma francamente sono pessimista.

E’ questo il modo per portare più turismo a Torino?

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Aggiornamento 21/04/2011 ore 15:55

Al coro di reazioni dei cittadini, si aggiunge un’autorevole voce: è quella del Fai (Fondo per l’Ambiente Italiano). L’ente nazionale di tutela del patrimonio storico-artistico potrebbe rappresentare una pedina fondamentale per dare corpo alle contestazioni, anche sul fronte legale. Spiega la presidente regionale Giovanna Cattaneo Incisa: «Stiamo valutando anche con Milano come muoverci, su diversi fronti. Non ero a conoscenza della variante, quando l’ho letta sul vostro giornale mi ha lasciato a bocca aperta. Mi chiedo come si possa costruire un manufatto di quel genere ai piedi del simbolo della città».

I residenti del centro stanno preparando un esposto. Lo presenteranno al prossimo Consiglio comunale, chiamato a votare la variante urbanistica che darà il via libera alla costruzione.
Non è tutto. «Nel caso in cui la variante venga approvata, in conformità alle previsioni della sua adozione, avvieremo anche un ricorso al Tar Piemonte», dichiara l’avvocato Paolo Maria Cisa di Grésy, il loro legale.

Aggiornamento 20/07/2011 ore 10:10

bocciato il progetto dell'edificio di 7 piani che l'anno scorso ebbe il via libera. «Non compatibile con la tutela dell'isolato».

Arriva lo stop della Soprintendenza all’edificio che doveva essere costruito in via Riberi, proprio ai piedi del monumento simbolo della città. Dopo la bufera delle proteste dei comitati di cittadini e i richiami dalla Direzione generale per i Beni Culturali, gli uffici di Palazzo Chiablese fanno marcia indietro sul parere emesso un anno fa, che dava il via libera alla variante del piano regolatore.

Dopo i Toret seconda vittoria di Torino e i torinesi alla faccia dei politici senza scrupoli che per 2 soldi si venderebbero qualunque cosa…anche il simbolo di Torino…e come per i Toret c’è sempre lo zampino dell’ assessore all’Urbanistica Ilda Curti che dichiara perentoria: «Siamo esterrefatti che si possa cambiare parere a distanza di un anno. Non abbiamo ancora letto le motivazioni, riprenderemo in mano la vicenda con rapporti meno formali e più sostanziali. Con il sindaco, penseremo se fare ricorso al Tar, perché da parte nostra c’è sempre stata la massima trasparenza».

 

     Mirò

 

Questo post verrà aggiornato fino a che la costruzione dell’edificio non sarà bloccata definitivamente.

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