Piccola Storia del Piemonte, Capitolo 19, Il Piemonte dopo Adelaide
Alla morte di Adelaide sono molti ad accampare diritti sui territori del suo stato. Fra questi Bonifacio del Vasto, figlio di Berta, sorella minore di Adalaide, di padre discendente dai Marchesi di Savona, ramo cadetto dei Marchesi di Monferrato , occupa molti territori della marca di Torino vantandone il diritto come nipote di Adelaide. Bonifacio riesce ad impossessarsi di mezzo Piemonte.
L'Imperatore, intanto, sta perseguendo una politica di disgregazione delle marche piemontesi ed assegna quella di Torino al figlio Corrado. I tentativi di Umberto II di Savoia di far valere i sui diritti ereditari sono infruttuosi, ed egli deve ritirarsi in Savoia, riuscendo a mantenere soltanto Susa ed Aosta al di qua delle Alpi.
Da un figlio di Bonifacio, Manfredi ha origine il Marchesato di Saluzzo, come abbiamo già detto, che verrà poi ufficializzato con il figlio Manfredi II nel 1173. Altri figli di Bonifacio, spartendo l'eredità paterna, danno origine a varie piccole Signorie, come già visto.
Negli anni dopo il 1000, intanto, sulle Alpi nasce la piccola signoria dei Signori di Bardonecchia che occupa, nell'alta valle di Susa, la vallata laterale che da Oulx sale appunto a Bardonecchia. Non si sa molto dell'origine di questa famiglia, che pare abbia come capostipite un certo Witbald, morto nel 1050.
Al di là delle Alpi, invece, si afferma la famiglia dei Conti di Albon, che acquista una certa importanza e che interferirà con la politica dei Savoia, oltre a dominare per parecchio tempo su una parte di territorio alpino piemontese. I signori di Albon terranno sotto la loro influenza anche i Signori di Bardonecchia, che pure rimarranno indipendenti. I Conti di Albon hanno probabilmente origine da un Guigo che lascia traccia di sé nel 932, anno in cui fa una donazione al monastero di Cluny. Nel secolo XI si sa di un Conte Giugo il Vecchio, che prende come titolo il nome "Delfino" che era il nome di uno zio della moglie. La contea prende dunque il nome di Delfinato. Il Delfino approfitta della situazione dei Savoia per occupare le alte valli di Susa e Chisone, che per lungo tempo apparterranno al Delfinato.
La morte di Adelaide permette anche ai Vescovi di Torino e di Asti di aspirare ad ottenere l'investitura dei rispettivi comitati, come era successo già ai Vescovi di Vercelli, Ivrea e Novara. In effetti il Vescovo di Asti ottiene da Enrico IV la concessione del comitato di Asti. Ma si stà inasprendo un conflitto fra la Chiesa che tenta di riformarsi liberandosi dal potere civile e l'Impero che tenta di imporre i suoi uomini a capo delle Curie vescovili. Lo scontro, iniziato ben prima della morte di Adelaide, è fra l'Imperatore Enrico IV ed il Papa Gregorio VII. Molti Vescovi piemontesi si schierano dalla parte dell'Imperatore, ma continua una rivolta popolare contro la corruzione del clero. La maggioranza del popolo sta dalla parte dei riformatori e di Gregorio VII.
Per tentativi di espansione o per necessità di sopravvivenza, questi marchesati, comitati e piccole Signorie saranno coinvolti in guerre quasi continue, alle quali parteciperanno anche i Visconti di Milano, che cercheranno di espandere il ducato di Milano verso il Piemonte. I confini, sempre incerti, saranno in continuo movimento. Questo lo vedremo successivamente. Intanto si giunge all'epoca dei comuni. Sarà proprio l'opposizione alla nascita ed allo sviluppo di questi un motivo di nuove lotte, che si andranno ad aggiungere alle lotte fra comuni stessi.
Mirò
Tutti i link ai capitoli li trovate nel post di introduzione alla Piccola Storia del Piemonte.
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