Storia dell’Industria Piemontese, Capitolo 8, Anni 2000: Distretti e Imprese innovative.
Negli anni 2000 la storia industriale del Piemonte continua a svilupparsi con notevole vitalità. A metà 2005 l'industria contava oltre 650.000 occupati, pari al 36,5% del totale di 1.800.000 occupati rilevati dall'Istat nella regione. Di essi 520.000 (il 29%) erano addetti all'industria di trasformazione (o industria propriamente detta). Altri 135.000 (il 7,5%) erano gli addetti al comparto delle costruzioni. Nel resto d'Italia solo Marche, Lombardia e Veneto presentano tuttora una quota di addetti all'industria comparabile a quella del Piemonte.
Oltre che dai grandi gruppi illustrati in precedenza, il sistema industriale della regione è più che mai caratterizzato da importanti sistemi locali di imprese, molte delle quali sono di piccole e medie dimensioni.L'inserimento in un sistema locale permette a queste ultime di affrontare più efficacemente le sfide dell'economia internazionale. In Piemonte come altrove, i sistemi locali di imprese sono in genere denominati distretti industriali, sebbene non sempre presentino le caratteristiche che la Regione e lo Stato richiedono per assegnare ufficialmente la qualifica di distretto (tra le quali figura in primo luogo la contiguità spaziale).
In Piemonte il distretto di maggior peso economico è quello dell'auto, distribuito su gran parte del territorio regionale. Esso conta 1.200 imprese e oltre 40.000 occupati. La sua rilevanza deriva dal fatto che oltre due terzi di un'automobile sono fabbricati da fornitori esterni alla casa che lo ha progettato e che provvede all'assemblaggio finale.
Nato a Torino e dintorni sin dagli anni '20 del Novecento come una costellazione di minuscole ditte il cui sviluppo appariva "indotto" dalle commesse Fiat, il distretto piemontese dell'auto - chiamato anche filiera autoveicolare, sistema della componentistica o sistema della sub-fornitura - è oggi un settore dove esistono numerose imprese con oltre 100 addetti e altamente internazionalizzato. Come attesta il suo fatturato, costituito ormai per meno del 40% dalle commesse del Gruppo Fiat e per oltre il 60% da acquisti di costruttori stranieri che della Fiat sono concorrenti.
Del distretto piemontese dell'auto fanno parte numerose imprese sussidiarie di società estere: un punto di forza del distretto, e al tempo stesso un'incognita, poiché queste si insediarono nella regione quando in loco si producevano un milione di autoveicoli l'anno. Mentre al presente - pur tenendo conto dei numeri della Nuova Punto Fiat lanciata sulle linee di Mirafiori nella primavera del 2006 - essa è scesa a un quinto o poco più di tale cifra.
Di riconosciuta eccellenza tecnologica è il distretto (talora chiamato "polo") aerospaziale. Vi si costruiscono vettori e satelliti per la Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e laEuropean Space Agency (ESA); intere fusoliere dell'aereo regionale ATR, un programma cooperativo italo-francese il cui partner di Alenia è oggi la EADS (European Aerospace and Defense System); e parti di aereo per costruttori esteri quali Airbus, Boeing, Dassault. Le sue imprese principali sono Alenia Spazio (Caselle), Alenia Aeronautica (Torino) e Avio SpA (Rivalta), tutte facenti capo al Gruppo Finmeccanica.
In esse sono confluite attività cresciute sin dagli anni '20 e 30 del Novecento nell'ambito del Gruppo Fiat, quali Fiat Aviazione per gli aerei e Fiat Avio per i motori. Attorno alle maggiori operano un centinaio di altre imprese, per un totale di oltre 9.000 addetti.
Al 2006, il Piemonte conta vari altri distretti industriali che hanno più di 5.000 occupati ciascuno. Il distretto laniero di Biella (25.000 occupati) produce sia lane di altissima qualità, sia macchine per l'industria tessile (filatura, tintoria, finissaggio), esportate nei maggiori paesi. Il distretto della meccanica di Pianezza - Pinerolo (oltre 23.000 addetti) ha lontane origini nella fondazione a Villar Perosa della Riv (1908). Oggi conta centinaia di PMI le cui produzioni meccaniche ed elettroniche si intersecano con il distretto dell'auto.
Il distretto della rubinetteria di Cusio - Valsesia (9-10.000 occupati) discende da una antica specializzazione locale nella lavorazione del bronzo, come le campane per le chiese. Ai nostri giorni copre una larga quota della produzione nazionale di due comparti: la rubinetteria per abitazioni e edifici di uso collettivo (scuole, uffici), ed il valvolame destinato alla regolazione dei fluidi in impianti industriali. È anche un forte esportatore di entrambi i tipi di produzione. Ildistretto tessile di Oleggio - Varallo Pombia (oltre 5.000 occupati), nel Novarese, è formato da una rete di PMI specializzate in diversi generi di abbigliamento.
Accanto ai distretti, ma riconducibili in qualche caso a uno di essi, esistono in Piemonte numerose imprese industriali di medie dimensioni che si distinguono perchè primeggiano sui mercati internazionali, in relativa solitudine, tanto per la innovazione di prodotto (che significa inventare un manufatto nuovo o trasformarlo radicalmente), quanto per l'innovazione di processo (che si riferisce piuttosto alle tecnologie con cui il manufatto viene fabbricato).
Le gabbiette fermatappi applicate sulle bottiglie di spumante o di champagne, per dire, non sono propriamente un manufatto originale. Però fabbricarne cinque milioni di pezzi al giorno è un limite toccato soltanto, nel mondo contemporaneo, dalla Icas di San Bernardo di Ivrea, anno di nascita 1956. Nel campo delle optotecnologie, o tecnologie della luce, la Prima Industrie, fondata nel 1977, oggi con quartier generale a Collegno e reparti produttivi in tre continenti, è una delle pochissime, in Italia, capace di competere con i giganti tedeschi sul mercato dei sistemi laser per l'industria.
Del medesimo settore tecnologico, inteso in senso largo, fa parte pure la Space Cannon, nata nel 1988 a Fubine vicino ad Alessandria, specializzata in sofisticati impianti di illuminazione per le città.
Dal ceppo della grande chimica piemontese, che fin dagli anni '40 ha avuto un suo punto di riferimento nell'Istituto Guido Donegani di Novara, si può dire discendano tre imprese leader nei loro rispettivi settori. Una è la Novamont (1990, Novara), specializzata in bioplastiche; dove "bio" significa che non derivano dal petrolio, bensì da amidi vegetali.
Un'altra è la Mossi e Ghisolfi, fondata a Tortona nel 1953, specializzata nella produzione del materiale (un polimero) alla base delle bottiglie di plastica. In tutto il mondo, una bottiglia di plastica su due delle principali marche di acqua minerale e bevande, dalla Danone alla Coca Cola, è fatta con materiale prodotto dai numerosi stabilimenti che questa impresa gestisce in una decina di paesi.
Tra le imprese innovative che rientrano in qualche modo nel settore della chimica va ancora ricordato il Gruppo Mondo, nato nel 1928 a Gallo d'Alba (Cuneo) come piccola impresa, oggi titolare di undici stabilimenti in cinque paesi. Costruttrice di impianti sportivi, la sua specialità sono le pavimentazioni artificiali di campi da gioco, palestre, piste di atletica. Alle Olimpiadi di Pechino del 2008, tutti gli impianti saranno dotati di pavimentazioni fornite dal Gruppo Mondo.
Tra le imprese che negli anni 2000 sono testimoni della perdurante creatività dell'industria piemontese sipossono ancora citare: 1) il Gruppo Azimut-Benetti, un'impresa che ha esordito a Torino nel 1969 come importatrice di barche da diporto. Ai nostri giorni costruisce in proprio, sul lago di Avigliana, battelli di lusso tra i 12 e i 20 metri, possiede altri cantieri a Fano, Savona e Viareggio ed occupa un posto di rilievo mondiale in questo segmento della nautica, in concorrenza con l'omologa industria ligure.
2) Il Gruppo Bottero, discendente dalla Bottero Costruzioni Meccaniche fondata a Cuneo nel 1957. Occupa un posto di primo piano, a livello internazionale, nel settore delle macchine per la lavorazione del vetro. 3) La Sparco nata a Torino nel 1977 e trasferita a Borgaro nel 1987, che produce abbigliamento high tech per i piloti di auto e moto e in genere per la sicurezza nelle competizioni sportive.
4) Il Gruppo Bitron di Grugliasco, nato da un'officina torinese che negli anni '50 riparava motori elettrici. Al presente è leader europeo nel settore della componentistica mecatronica per elettrodomestici e per automobili.
Questo breve elenco, qui riportato a fini dimostrativi, potrebbe venire agevolmente allungato. Un rinvio ad altre imprese della regione, similmente caratterizzate da una capacità di innovare prodotti e processi produttivi che le ha portate a conseguire successi di rilievo sul piano internazionale.,
Tutti i link ai capitoli li trovate nel primo post della Storia dell’Industria Piemontese
Mirò
Fonte: Storia e Cultura dell’Industria
Nessun commento:
Posta un commento