lunedì 20 giugno 2011

Daniela Santanchè, Politica di Cuneo

Daniela Garnero Santanchè nasce a Cuneo il giorno 7 aprile 1961.

Daniela Garnero, già coniugata Santanchè  nata a Cuneo, 7 aprile 1961 (ariete), è una politica e imprenditrice italiana, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all'attuazione del programma di Governo del governo Berlusconi IV dal 1º marzo 2010.

Seconda di tre fratelli, compiuti gli studi liceali si trasferisce, malgrado i genitori non siano d'accordo, a Torino per frequentare il corso di laurea in Scienze Politiche.

Non passa molto tempo e a soli ventuno anni si unisce in matrimonio con Paolo Santanchè, di professione chirurgo estetico. Lavora quindi nella società del marito con mansioni amministrative.
imageConsegue la laurea nel 1983, segue un Master alla Bocconi di Milano e fonda una società specializzata nel campo del marketing, comunicazione e pubbliche relazioni.

Nel 1995 si separa dal marito, mantenendo nonostante il divorzio il suo cognome, che utilizzerà unicamente nella sua attività politica. Il nuovo compagno nella vita è Canio Mazzaro, imprenditore farmaceutico potentino.

Daniela Santanchè entra in politica nel 1995 nelle file di Alleanza Nazionale; tra i suoi primi incarichi v'è quello di collaboratrice dell'onorevole Ignazio La Russa. Nelle file di An diviene consulente per la giunta del comune di Milano guidata dal sindaco Gabriele Albertini; nel giugno del 1999 è consigliere provinciale alla provincia di Milano.

Alle elezioni politiche del 2001 si candida per la Camera dei Deputati: non viene eletta ma le dimissioni della collega di partito Viviana Beccalossi offrono a Daniela Santanchè la possibilità di ottenere il seggio.

Dal 2003 e fino al giugno del 2004 è assessore comunale di Ragalna, comune in provincia di Catania, dove si occupa di sport e grandi eventi.

Nel 2005 è capo dipartimento delle pari opportunità di An; viene inoltre nominata relatrice della Legge Finanziaria, prima donna nella storia della Repubblica Italiana a ricoprire questo ruolo. Alle elezioni politiche del 2006 è rieletta alla Camera dei Deputati nella lista di An, nel collegio di Milano.

Il 10 novembre 2007 si dimette da Alleanza Nazionale per entrare nel partito "La Destra" fondato dallo scissionista Francesco Storace; da subito è nominata Portavoce Nazionale. Le elezioni del 2008 che seguono la caduta del governo Prodi vedono come candidato alla Presidenza del Consiglio da parte de La Destra, proprio Daniela Santanchè. Di fatto è la prima donna candidata a premier nella storia della Repubblica Italiana.

Ha detto:

  • “Noi non siamo un partito moderato, siamo un partito incazzato e con la bava alla bocca, che non darà tregua a chi tradisce i propri valori.“

  • I colonnelli di Fini hanno gli attributi di velluto.“

  • Tutte le leggi razziali sono da condannare ma non direi mai che il fascismo è il male assoluto.

  • Per una cattolica, il male assoluto è il diavolo, non è il fascismo.

  • Non sono per le tinte grigie, ma per il bianco o per il nero.

  • Fini mi ha deluso perché ha paura delle donne, perché non crede nella meritocrazia e ti fa sentire come se l'unico intelligente in giro fosse lui.

  • Berlusconi si è apparentato con il peggiore dei traditori, Gianfranco Fini.

  • Sono una delle poche donne politiche italiane che non è strumento del maschio. Sono libera e indipendente nel pensiero. Anzi, credo che sia più capace io a usare Berlusconi che il contrario.

  • Fini è diventato un funzionario di partito come ce ne sono tanti altri.

  • Nella mia carriera sono stata corteggiata da più donne e ne sono lusingata. Il motivo? La verità è che piaccio alle donne perché sono un uomo.

  • “Berlusconi mi ha fatto diversi regali: braccialetti, collane e pensieri vari in occasione delle festività e dei miei compleanni. È un uomo generoso e attento alle persone, ce ne sono pochi come lui. Tra noi c'è ancora amicizia. Per una donna di destra questo è un valore molto importante, ma purtroppo Silvio ormai è caduto nel teatrino della politica.

  • Il fascismo è stato un periodo di storia del nostro Paese dove oggi viene declinato che chiunque è contro l'egemonia culturale della sinistra è fascista, quindi pensi quante volte mi dicono che sono fascista.

  • Se Berlusconi vuole fare il più grande partito d'Italia e dare stabilità agli italiani per risolvere i loro problemi dobbiamo prendere il 50,1%, e il mio milione di voti sarà molto utile.

  • Se guardo alla mia destra, ad esempio a Pino Rauti, io sono tutta un´altra cosa. Rispetto quelle persone che per scelta o per età hanno fatto scelte diverse, ma il ventennio non mi appassiona. Tra noi di An, invece, Gianni Alemanno è un ministro molto capace, e Francesco Storace mi ha anche fatto vincere dei soldi. Quando si presentò candidato alla Regione Lazio ero certa che sarebbe stato eletto e scommisi forte su di lui. Tu sei matta, non ce la farà mai, mi dicevano. E invece, oltre alla soddisfazione, mi ha fatto vincere trecentomila lire e qualche cena.

  • Per fare carriera non sono mai scesa a compromessi, non ho mai ceduto, in altre parole non l'ho mai data.

  • Non ho niente di un passato al quale non ho partecipato ma ho letto solo sui libri di storia.

  • Mi sveglio sempre alle sette perché se sono a Milano porto mio figlio Lorenzo a scuola e se sono a Roma ho la commissione Bilancio, che è fissata spesso prima dell´aula. Mi sveglio e mi alzo felice, innamorata della vita, dicendomi: che fortuna!

  • Sono qui anche perché non potevo più subire le posizioni di chi, per legittimarsi agli occhi della comunità finanziaria mediatica, arriva a giudicare il ventennio fascista addirittura come "il male assoluto".

  • Fonte: biografie online

         Mirò

     

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