Piccola Storia del Piemonte, Capitolo 27, I Savoia e gli Acaja
In questo periodo sorgono complessi problemi di successione in Casa Savoia. Tommaso III muore nel 1282 i domini del Piemonte vanno al figlio Filippo, mentre il titolo comitale, secondo le complicate regole della successione, spetta ad uno zio, che però subito dopo muore anche lui. Sono in gara per il titolo tre pretendenti, rispettivamente figlio e fratelli di Tommaso III.
Anche per evitare una guerra civile, lo stato viene suddiviso in tre parti, ciascuna affidata ad uno dei pretendenti. Il 24 maggio 1286 viene convocata una assemblea a Giaveno ove sono convocati castellani, Signori e rappresentanti dei comuni. Viene comunicata la decisioni presa dai Savoia. A volte si indica questa assemblea come un primo parlamento, ma in realtà i convocati non hanno nulla da decidere, ma solo ascoltare e riferire. La convocazione è stata fatta a titolo prudenziale, per evitare (togliere pretesti a) malintesi e lotte interne.
Casa Savoia si suddivide così in tre rami, di cui uno rimane signore della Savoia francese, un secondo è quello di Vaud (località svizzera) ed il terzo ottiene i territori piemontesi, ad eccezione di Susa e di Aosta, che sono sulle strade dei valichi, e che restano associati ai territori savoiardi. I territori piemontesi sono concessi come feudo dal titolare dei territori sabaudi. Titolare dei territori piemontesi è Filippo di Savoia. Il suo stato è molto piccolo e comprende, in pratica, Torino, Pinerolo, Cumiana e le basse valli di Susa e Chisone.
Lo stato rimane sotto la tutela di Amedeo, fratello di Tommaso III, poiché il figlio Filippo è minorenne. Filippo raggiunge la maggiore età nel 1294 e nel 1295 è a Torino. Considerato poi che Torino sembra non molto sicura, porta la sua residenza a Pinerolo. Durante il suo governo lo stato migliora un poco le sue condizioni, sebbene ci sia qualche attrito con il Conte di Savoia.
Nel 1301 Filippo sposa Isabella di Villehardouin che è, a sua volta, titolare di una signoria su Morea e Acaja (terre greche). Filippo tenta di entrare in possesso di queste terre, ma non ottiene che la signoria diventi reale. Egli si dichiara comunque "Principe di Acaja". Il ramo Savoia in Piemonte si chiamerà dei principi di Acaja (a partire dall'anno 1304 fino all'estinzione della famiglia).
Filippo, approfittando delle lotte interne tra le famiglie astigiane dei Solaro e dei De Castello, (che vedremo sotto) riesce ad avere nel suo "raggio di azione" anche il comune di Asti, con cui ha, in genere, buoni rapporti e che lo nomina "Capitano del popolo". La divisione nei tre rami della famiglia Savoia non è tanto un indebolimento, quanto piuttosto una "razionalizzazione" dello stato, nel quale comunque la Savoia mantiene un ruolo egemone (il Piemonte è feudo concesso dal Conte di Savoia).
Mirò
Tutti i link ai capitoli si trovano nel post di introduzione alla Piccola Storia del Piemonte
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