lunedì 15 agosto 2011

Piccola Storia del Piemonte 31/58 - La seconda metà del secolo XV

Piccola Storia del Piemonte, Capitolo 31, La seconda metà del secolo XV

A partire dal 1427, anno in cui I Visconti cedono Vercelli ai Savoia , sono proprio i Savoia ad avere la supremazia sulla regione, i Visconti di Milano (e poi gli Sforza) hanno una presenza importante, mentre il Marchesato di Monferrato  e quello di Saluzzo sono ridotti a poca cosa. I Savoia (Carlo I) riescono anche nel 1487 ad occupare Saluzzo togliendolo a Ludovico II, ma devono subito dopo restituire il maltolto grazie all'appoggio francese al Marchese.

Dopo Amedeo VIII, sotto Ludovico di Savoia, lo stato perde buona parte del prestigio acquistato, mantenendo comunque il territorio. Il Duca preferisce lasciare che del poter si occupi la moglie Anna di Lusignano, che favorisce tutta una serie di suoi protetti, creando scontenti interni e perdita di prestigio all'estero. A Milano gli Sforza sostituiscono i Visconti.

Sacra S. Michele

Il Duca Ludovico di Savoia si è intromesso nella questione cercando di ottenere terre dei Visconti, ma chiude la questione in perdita, ed a fronte di poche terre ottenute nel Novarese, si trova gli Sforza ad Alessandria. Le terre acquisite nel novarese sono subito perse. Anche il Monferrato esce sconfitto dalla questione.

In questo periodo i Savoia si imparentano con i Re di Francia. Luigi d'Orleans, che diventerà Luigi XI, sposa Carlotta, figlia del Duca Ludovico di Savia, mentre Amedeo, figlio di Ludovico e principe di Piemonte, sposa Jolanda, sorella del futuro Luigi XI. Il nuovo Re di Francia, Luigi XI, comincia ad ingerirsi nelle questioni piemontesi, mira a ridurre il Piemonte ad una sua base di operazioni militari. Il quartogenito di Ludovico, Filippo di Bresse, reagisce all'interferenza francese nel Ducato ed entra in una sorta di congiura, probabilmente senza rendersene conto, ordita dagli Sforza. Filippo, con un colpo di mano, elimina influenti personaggi filofrancesi fra cui il cancelliere sabaudo. I piani francesi in Piemonte falliscono, ma Luigi XI riesce ad isolare Filippo, ad arrestarlo ed imprigionarlo per circa due anni (1464).

Il successore Amedeo IX di Savoia è negato per il potere, ed è malato. La moglie, Duchessa Jolanda, è abile ed affianca il marito nel governo. lo sostituirà assumendo la reggenza nel 1469. Le vicende della politica di Jolanda sono varie e sfortunate, tenta di sottrarre lo stato dall'influenza francese ma senza troppo successo. L'influenza francese è pesante, forti sono i contrasti tra Piemontesi e Savoiardi. I Piemontesi pensano che lo stato sia troppo condizionato dai Savoiardi e questi non sono contenti di combattere per uno stato che vuole espandersi verso la Lombardia.

Filippo di Bresse diventa filofrancese, ed accusa Jolanda di cercare alleanza con Venezia, convinto da Luigi XI si prepara a marciare contro i Savoia, ma riceve da questi allettanti offerte e cambia bandiera. Sempre con la regia di Luigi XI Gli Sforza ed i Marchesi di Monferrato e Saluzzo muovono contro i Savoia. Situazione confusa che nel 1467 porta alla pace con nulla di fatto da ambedue le parti.

Il primogenito del Duca, Carlo muore a quindici anni ed i due fratelli Filiberto e Carlo sono ancora bambini. Segue un periodo molto confuso nel quale Jolanda tenta di mantenere lo stato fra gli Sforza, il Rè di Francia, il Duca di Borgogna. Filippo di Bresse tenta di portare Jolanda dalla parte francese, ma Jolanda non cede. Gli Svizzeri entrano in guerra contro la Borgogna e la Savoia, con alterne vicende le terre presso il lago di Ginevra verranno poi perse. Il Duca di Borgogna, temendo capovolgimenti di alleanze, fa catturare Jolanda. La cosa è secondo i piani di Luigi XI che ora riesce a prendere la tutela del principe Filiberto e Filippo di Bresse diventa luogotenente nel Ducato di Savoia. Jolanda sarà liberata nel 1476 e morirà nel 1479.

Anche quando Filiberto diventa maggiorenne non è in grado di governare lo stato, che rimane in mano ad ufficiali francesi, fino a quando Filippo di Bresse ne diventa, in pratica il Signore. Viene nominato Governatore della Savoia, e suo fratello, Vescovo di Ginevra, diventa governatore del Piemonte. Ma subito dopo Filiberto muore e la successione nel Ducato passa al fratello Carlo I. Siamo nel 1484.

Il secolo si chiude con la guerra tra i Savoia ed il marchesato di Saluzzo, già citata, nonché con le manovre dei Savoia per espandersi in Monferrato. Carlo I muore giovanissimo, ma è riuscito ad ottenere titolo e diritti sul regno di Gerusalemme e Cipro, avuto in dono dalla zia, regina Carlotta, vedova di Ludovico di Savoia, morta senza eredi. Il titolo, senza conseguenze pratiche, sarà vantato dai Savoia fino ai giorni nostri. L'erede ha solo otto mesi, la reggenza spetta alla madre Bianca, già di Monferrato ora di Savoia. La situazione si fà difficile, e nel 1490 Bianca deve cedere i territori del saluzzese, conquistati da Carlo I, a Ludovico II (di Saluizzo), che è aiutato da Francesi e Milanesi (Ludovico il Moro).

Carlo VIII re di Francia intende scendere in Italia e riprendersi il regno di Sicilia, come eredità degli Angiò. I Francesi sono in Piemonte, che rimane neutrale (Savoia e Monferrato, in quanto Saluzzo appoggia i Francesi), e combattono contro una lega antifrancese nella quale sono Venezia e Milano, oltre ad altri. Il Piemonte savoiardo deve fornire risorse ai Francesi. Intanto muore l'erede dei Savoia ed il ducato passa a Filippo di Bresse, ultimo erede di Ludovico di Savoia, spregiudicato ed intrigante da giovane, come abbiamo visto, ora più responsabile.

La reggente Bianca si ritira dalla scena. Alla morte di Filippo di Bresse diventa Duca Filiberto II. Prima costretto ad assecondare la politica francese, inizia a staccarsi dalla Francia e ad avvicinarsi all'Austria, con il suo matrimonio. Filiberto II morirà senza eredi nel 1504.

Il secolo XV, in Piemonte come nel resto d'Europa, è caratterizzato da una frequentissima ricorrenza della peste. Nel secolo la peste compare a Torino 17 volte, ma viene segnalata quà e là nel Piemonte almeno una cinquantina di volte. Man mano, però, diventa meno virulenta anche perchè aumentano le persone immunizzate naturalmente (non esiste altro tipo di immunizzazione in quel tempo). La popolazione, che era diminuita fino a metà del secolo, (nei primi anni del '400 Torino aveva, forse, 3000 abitanti) riprende a salire di numero. Nelle campagne, comunque, sono scomparsi i borghi minori, e gli abitanti si sono concentrati nei paesi.


     Mirò


Tutti i link ai capitoli si trovano nel post di introduzione alla Piccola Storia del Piemonte

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