martedì 16 agosto 2011

Piccola Storia del Piemonte 32/58 - Una nuova nobiltà - I tre stati

Piccola Storia del Piemonte, Capitolo 32,  Una nuova nobiltà - I tre stati

Abbiamo già visto che nei comuni le famiglie più importanti si costruivano castelli e si comperavano terreni e Signorie dai Signori rurali. Ora nelle città vi sono famiglie di banchieri che hanno accumulato notevoli ricchezze e dispongono di grande liquidità. D'altro canto i Signori, compresi i Savoia ed i Marchesi di Saluzzo e Monferrato , hanno sempre bisogno di soldi, in qualche caso con urgenza, per finanziare le loro imprese o stipulare i loro contratti. Il finanziare i Signori diventa un grande affare, ma non sempre questi sono in grado di restituire denaro liquido, e ripianano i debiti con concessione di titoli e diritti, che da una parte consentono al banchiere di entrare a far parte della nobiltà, e dall'altra possono rendere anche molto denaro.

Fra le Signorie acquistate dai banchieri in questo periodo vi è, per esempio, quella dei Cacherano, una famiglia originaria di Asti, che diventano signori di Bricherasio. Troveremo un Conte Cacherano di Bricherasio alla battaglia dell'Assietta nel 1747. Alcune dunque sono Signorie durature. Altre, invece si dissolvono presto.

Sacra S. MicheleIn compenso, le famiglie importanti dei Comuni cittadini che avevano acquisito possedimenti e castelli dai Signori rurali non legati ai Signori principali e gli stessi nobili rurali ancora indipendenti, sono costretti a sottomettersi a una delle Signorie (essenzialmente Savoia o Monferrato) che sempre di più tendono ad occupare tutto il territorio, eliminando il più possibile le zone su cui non hanno potere.

Questo affermarsi del potere"centrale" è ben visto dal popolo, che è sempre in urto con il signore locale per le sue pretese, e ha la possibilità, quando queste sono esagerate, di appellarsi al Principe. Da parte sua il Principe ha interesse a far valere la "giustizia" ed affermarsi quale sovrano del territorio e di tutti, acquistando prestigio.

Intanto, già a partire dal '300, in Piemonte si assiste ad un fenomeno che non è presente in altre parti d'Italia. Per alcune questioni che riguardano l'andamento dello stato, il Principe (ci riferiamo a Savoia, Monferrato, Saluzzo) convoca rappresentanti dei Vassali e delle varie comunità per informare o per discutere di qualche questione. L'assemblea viene chiamata "dei tre stati", in quanto si riferisce a nobili borghesi e clero, quantunque il clero esprima una partecipazione molto marginale.

Nei territori sabaudi queste assemblee trattano di solito di finanziamenti allo stato. Il Duca (o suo rappresentante) deve spiegare il perché ha bisogno di soldi (il Duca è tenuto a mantenersi del suo), convincere (magari con regali) i rappresentanti ad accettare e quindi si stabilisce come l'onere, che viene chiamato "sussidio" deve essere suddiviso. La convocazione dell'assemblea è piuttosto frequente.


     Mirò


Tutti i link ai capitoli si trovano nel post di presentazione della Piccola Storia del Piemonte

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