Piccola Storia del Piemonte, Capitolo 34, Il primo '500, mezzo secolo difficile
Nel 1497 il Duca d'Orleans, signore di Asti, è diventato Luigi XII Rè di Francia. Filiberto II era stato costretto ad una alleanza con la Francia, che ora occupa Milano (1499). Filiberto non ha ottenuto nulla, se non le devastazioni portate dall'esercito francese di passaggio. Come abbiamo accennato, Filiberto tenta di svincolarsi dalla Francia con il suo matrimonio con Margherita d'Austria, ma muore, come già detto, nel 1504 senza eredi. Nel Ducato di Savoia succede a Filiberto II il fratello Carlo II, che tutto vorrebbe fare meno che il Duca.
I Francesi, nella loro guerra d'Italia, continuano ad attraversare e devastare il Piemonte, mentre Carlo II non può intervenire. Non ottiene vantaggi neppure con la successiva pace a Noyon e Cambrai, dove le grandi potenze si accordano per dominare l'Europa, sacrificando la Savoia.
La situazione adesso è quella della guerra tra Francia e Spagna, Carlo I di Spagna diventa l'Imperatore Carlo V alla morte dell'Imperatore Massimiliano nel 1519. Carlo V reclama per l'Impero la Borgogna ed il Ducato di Milano. Un potentissimo Impero e la Francia vengono a farsi guerra in Piemonte spesso e volentieri. Il Piemonte infatti, grazie alla sua posizione, è strategico per ambedue le potenze in gioco. Il Duca Carlo II tenta di rimanere a galla, ma il Ducato di Savoia è ora quasi un incomodo per tutti.
Francesi e Spagnoli tentano di accaparrarsi le piazzeforti del Piemonte. Il Duca Carlo II si trova in situazione imbarazzante quando, ottenuto per il fratello Filippo il Marchesato di Saluzzo, che l'Imperatore dichiara confiscato, Filippo passa improvvisamente alla Francia e la cosa sfuma. Nel 1528 Filippo sposa Carlotta d'Orleans e viene investito Duca di Nemours.
Il vincitore è Carlo V, e dalla politica di compromesso che ha portato avanti Carlo II spera di ottenere qualche vantaggio, ma ottiene solo promesse.La moglie Beatrice riesce comunque ad ottenere da Carlo V le città di Asti e Ceva, che diventano sabaude.
In quel periodo (anno 1533) nel marchesato di Monferrato la dinastia dei Paleologhi si estingue. Spetta all'Imperatore Carlo V decide sul Marchesato, e Carlo II di Savoia si trova fuori gioco, sicuramente senza capacità diplomatiche, finisce per trovarsi troppo isolato. Anche le pretese del Marchese di Saluzzo vanno a vuoto ed il Marchesato di Monferrato viene assegnato al Duca di Mantova per lodo imperiale. In Monferrato il Duca di Mantova è considerato uno straniero.
La situazione sociale ed economica è tragica in tutto il Piemonte. Il Duca di Savoia cerca inutilmente di migliorare la situazione, in quanto mancano risorse e le guerre sono continue. Il Marchesato di Monferrato si trova adesso ad essere soltanto sfruttato dai Gonzaga di Mantova, e le cose non vanno meglio neppure per il Marchesato di Saluzzo.
Anche per questo Marchesato vi sono lotte di successione, di cui si fa arbitro il Re di Francia, al quale Saluzzo è sempre stato legato. A tutti questi problemi si aggiunge il fatto che in questo periodo ritorna la peste, già apparsa a Torino nel 1493, ma ora più virulenta. Il Piemonte è anche percorso da bande di sbandati che si dichiarano a volte con i Francesi, a volte con gli Spagnoli, ma sempe compiono saccheggi e violenze. Sono bene organizzati e godono di sicure protezioni.
I Francesi scendono di nuovo ad occupare il Piemonte nel 1536, Torino è in mano ai Francesi e Carlo II di Savoia si ritira a Vercelli . Negli anni successivi si sposta da un luogo all'altro tra Vercelli, Milano e Nizza, in attesa di poter tornare in possesso delle sue terre, che sono ridotte ora a poca cosa ed il Piemonte diventa, in pratica, francese.
In questo periodo si ha anche un avvicinamento dei Valdesi alla riforma di Lutero e Calvino. I Valdesi iniziano a ricevere appoggi dagli stati di religione protestante (in particolare da Inghilterra e Svizzera). Alle guerre viste si sommano guerre e persecuzioni religiose, come vedremo più in dettaglio. Intanto alla prima reazione di Carlo II contro i Valdesi segue un periodo più tranquillo, in quanto alcuni comandanti francesi che hanno invaso il Piemonte sono protestanti, ed uno di questi è in pratica il governatore delle valli valdesi.
Buona parte del Piemonte verrà considerato praticamente francese per 27 anni. Nel 1548 anche la dinastia dei Marchesi di Saluzzo si estingue, dopo lotte interne non indifferenti fra i membri della famiglia marchionale. Il Marchesato, che era già diventato feudo francese, viene direttamente annesso alla Francia. La Francia comunque non occupa l'intera regione, in quanto la parte di Piemonte a sud è nella sfera degli imperiali.
Tutto si accanisce contro il Piemonte in questo mezzo secolo. Vi sono carestìe ed inondazioni a cui si aggiungono, nel 1536 e nel 1543, due invasioni di cavallette che riescono a distruggere tutti i già magri raccolti. Manca poco che in questo periodo il Piemonte venga semplicemente eliminato e spartito "sottobanco" tra i Francesi e gli Spagnoli che dominano a Milano.
Il figlio di Carlo II e suo successore designato, Emanuele Filiberto, passa al sevizio degli imperiali, e con questi combatte e si distingue (1552 in Piemonte, e successivamente nelle Fiandre, dove batte l'esercito francese in una battaglia risolutiva).
Mirò
Tutti i link ai capitoli si trovano nel post di introduzione alla Piccola Storia del Piemonte
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