mercoledì 14 settembre 2011

Piccola Storia del Piemonte (37/58) - Guerra di religione sulle Alpi

Piccola Storia del Piemonte, Capitolo 37,  Guerra di religione sulle Alpi

Dal 1532 i Valdesi hanno aderito alla Riforma di Lutero e Calvino, come abbiamo visto, e possono contare su un qualche appoggio internazionale. Nel Piemonte occupato dai Francesi (prima parte del secolo XVI) i Valdesi hanno qualche vantaggio iniziale a scapito dei Signori locali. Presto comunque riprendono le persecuzioni, in particolare nelle valli Chsone e alta valle Susa, che sono dominio del Delfinato. Molti Valdesi emigrano in Svizzera (a Ginevra si forma una larga colonia piemontese).

Nel 1557 sale al trono di Francia Francesco II, che organizza subito una spedizione anti Valdese. Molti dei Valdesi francesi si rifugiano nelle valli del pinerolese e nell'alta val Chisone. A questo punto i Valdesi decidono di attrezzarsi per difendere con le armi non solo la propria libertà di religione, ma anche la propria terra.

Sacra S. MicheleSalito al potere, Emanuele Filiberto si trova in una situazione problematica. Ha bisogno di pace interna per le sue riforme e dunque non intenderebbe fare guerra ai Valdesi, ma ad Augusta, nel 1555 è stato stabilito il principio che la popolazione deve seguire la religione del sovrano, e per di più i Valdesi sono appoggiati da Ginevra, città che la Riforma ha sottratto ai Savoia.

Dopo qualche tentativo di risolvere la questione senza armi, nel 1560 inizia la guerra. Viene organizzata una spedizione anti Valdese, che non risolve nulla se non di favorire una alleanza tra i Valdesi piemontesi e quelli del Delfinato. La guerra si trascina senza successi per i ducali, di fronte ad un nemico sfuggente, in grado di colpire e scomparire.

Intanto però in Francia è ora reggente Caterina de Medici, che ha una politica di tolleranza nei confronti dei Riformati, ed anche Emanuele Filiberto pensa alla pace, che gli è necessaria per riformare lo stato. A Cavour, nel 1561, viene fatto un trattato di pace che, con molte limitazioni, è il primo atto di tolleranza religiosa europeo, un principio nuovo.

Questo risolve momentaneamente il problema nel Ducato di Savoia, ma non nel Delfinato, che per quanto riguarda il Piemonte comprende le alte valli di Susa e Chisone. Qui la guerra continua per altri due anni, con violenze e distruzioni da ambedue le parti. nel 1563 Caterina de Medici emana un editto che concede la libertà religiosa ai Riformati.

Ma la guerra riprende nel 1569. Con un colpo di mano i Riformati attaccano ed occupano Exilles (all'epoca nel Delfinato), comandati dal capitano Nicola Colombin. I cattolici hanno come comandante

La Casette, che prontamente riesce a riprendere la fortezza. Il Colombin afferma che una potenza straniera ha assicurato denaro in cambio della cessione della fortezza. È probabile che dietro il colpo di mano vi sia stata l'azione di Emanuele Filiberto.
Dopo la Notte di San Bartolomeo a Parigi, i Valdesi, nel 1572, riprendono le incursioni, e si hanno alcuni anni di guerriglia e di distruzioni.

     Mirò


Tutti i link ai capitoli si trovano nel post di introduzione alla Piccola Storia del Piemonte

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