Piccola Storia del Piemonte, Capitolo 42, Ancora in guerra contro la Francia
Vittorio Amedeo II raggiunge la maggiore età nel 1680, ma è costretto dalle circostanze del momento a chiedere alla madre di continuare la reggenza, mentre medita di staccarsi dalla Francia, che in Piemonte è molto mal sopportata per la sua pesante ingerenza.
Nel 1684 assume il potere e subito neutralizza la madre, isolandola e licenziando i di lei consiglieri. La politica di Vittorio Amedeo II è dunque di staccarsi dalla Francia (che in Piemonte occupa ancora Pinerolo) e passare alla Grande Alleanza che si stà formando in funzione antifrancese. Agisce con circospezione, sempre tenuto sotto sorveglianza da Luigi XIV, che nel 1690, con la scusa della lotta ai Valdesi, manda il generale Catinat ad occupare alcuni territori del Duca. Il Duca attrezza Torino a difendersi e firma l'alleanza con Spagna e Imperatore, nonché con Olanda ed Inghilterra, con l'obiettivo di riottenere Pinerolo, che è diventata una poderosa fortezza francese.
In quel momento (1690) i Francesi ritengono di poco conto la forza militare piemontese. La guerra inevitabile vede inizialmente i Francesi in vantaggio. A fianco di Vittorio Amedeo II vi è anche il cugino Eugenio, che milita in campo Austriaco. Alla fine della campagna dei 1690 i Francasi si sono installati anche in Susa. L'anno successivo il Catinat ha ancora successi, ma fallisce la presa di Cuneo, mentre nel 1692 viene ridotto sulla difensiva, ma gli alleati non riescono a sfruttare il momento, e dopo un attacco verso la Provenza si devono ritirare. Il Generale francese Catinat nell'inverno tra il 1692 ed il 1693 porta le sue truppe sopra a Fenestrelle ad accamparsi. La località prende (ed ha ancora) il suo nome: Prà Catinat.
La sottile politica di Vittorio Amedeo II lo porta ancora a fare un'alleanza segreta con la Francia, che stà tentando di dividere gli avversari, ed esce dalla Grande Alleanza ufficialmente dicendosi costretto a chiedere una tregua per mancanza di sufficienti aiuti da parte degli alleati. In questo modo riesce a fare gli interessi del Ducato e Pinerolo torna sabauda.
La situazione ritorna fluida e precipita con la morte, senza eredi, del re di Spagna Carlo II nel 1700. Al solito tanti pretendenti (tutti più o meno lontani parenti che vantano diritti) e soprattutto preoccupazione per gli equilibri successivi. Si forma subito una coalizione antifrancese e si va alla guerra. I Piemontesi sono alleati dei Francesi, ma l'alleanza franco-sabauda vacilla per svariati motivi. I Francesi, infatti, non rispettano i patti, non si fidano del Duca e lo accusano di fare il doppio gioco.
Ma il Duca sà che i Francesi tramano contro di lui e non intendono dare corso agli accordi presi (in gioco c'è sempre Milano). In effetti il Duca, sempre pronto a cogliere l'alleanza più redditizia, fà effettivamente il doppio gioco e mantiene rapporti con l'avversario. Di nuovo accordi segreti e cambio di bandiera e di conseguenza ancora guerra contro la Francia. La guerra è dunque quella di successione spagnola ed il Piemonte entra nella coalizione antifrancese.
Nel 1704 inizia una guerra disastrosa per il Piemonte e per la Coalizione. I Francesi dilagano e nel 1705, fermato sull'Adda il principe Eugenio che tenta di portare aiuto al Duca, puntano direttamente su Torino e ne tentano l'assedio. Truppe francesi sono sparse in Piemonte e lo tengono in pratica quasi tutto sotto controllo, manca solo la caduta di Torino.
Il generale francese La Feuillade trova comunque una resistenza imprevista, e si accorge che la città può resistere ben oltre le sue previsioni. Inoltre al generale mancano pezzi d'artiglieria da assedio, e quindi chiede ed ottiene da Luigi XIV di poter rimandare l'assedio e la conquista della città a dopo l'inverno. Le truppe francesi sono acquartierate nei dintorni di Torino (Montanaro , Chivasso), a Ivrea e nell'Astigiano.Nell'inverno ottengono ancora successi. Il Duca Vittorio Amedeo II sospetta che i francesi siano a conoscenza della dislocazione e consistenza delle opere difensive della città (e questo è vero), e dunque approfitta dell'inverno per riorganizzare e variare tutto l'impianto difensivo di Torino.
Mirò
Tutti i link ai capitoli si trovano nel post di introduzione alla Piccola Storia del Piemonte
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