Anfiteatro Morenico Di Avigliana
Tra la Val Sangone e la Sacra di San Michele per gustare il Cevrin di Coazze
Territorio di cerniera che tradizionalmente unisce il torinese alla Val Susa, la sua importanza strategica è nota sin dall'epoca romana, quando la strada delle Gallie passava da Avigliana.
A livello paesaggistico l'anfiteatro è stato disegnato dal lavoro erosivo della Dora Baltea che ha sapientemente scavato la morena di origine glaciale, offrendo uno spettacolo di curve sinuose alternate a pianori.
Da non perdere, oltre alla monumentale Sacra di San Michele, il Parco Naturale dei Laghi di Avigliana e i Laghi morenici di Caselette. Nella vicina Trana, piccolo comune della Val Sangone, si possono degustare alcuni prodotti tipici assai apprezzati in zona come il formaggio Cevrin di Coazze.
L'ambito dell'Anfiteatro morenico di Avigliana comprende la zona dei laghi intermorenici e l'imbocco della Valle di Susa con i suoi versanti montani che, verso est, si prolungano sino a Vallo Torinese e Cafasse. Lo sbocco verso la pianura è segnato dalla tipica conformazione morenica ad arco, particolarmente rilevante e leggibile sulla sponda destra della Dora Riparia, che storicamente è stata coinvolta nel complesso rapporto tra insediamenti, infrastrutture e regime fluviale.
LE LOCALITA’
- ALMESE
- AVIGLIANA
- BUTTIGLIERA ALTA
- CAFASSE
- CASELETTE
- FIANO
- GIVOLETTO
- LA CASSA
- NOLE
- REANO
- ROBASSOMERO
- ROSTA
- RUBIANA
- SANT'AMBROGIO DI TORINO
- TRANA
- VAL DELLA TORRE
- VALLO TORINESE
- VARISELLA
- VILLANOVA CANAVESE
- VILLAR DORA
IL PAESAGGIO AGRARIO E RURALE
L’agricoltura è marginale sia per caratteri intrinseci al territorio, a bassa fertilità, sia perché ridotta ormai a poche zone sempre più ristrette e frammentate, come ad esempio nel comune di Rosta, dove la zona di transizione fra morfologia morenica e piana alluvionale, da sempre coltivata a prato avvicendato per altro di scarso valore foraggiero, sta subendo un’ulteriore espansione edilizia, che, colonizzate le zone più alte e più favorevoli, ora occupa gli ultimi lembi disponibili dell’area bassa. Ciò nonostante si segnalano alcuni paesaggi rurali tradizionali, con appartate vallecole a prato e cereali, talora con spettacolari massi erratici e circostanti cordoni morenici boscati, che si svelano percorrendo la fitta rete di viabilità rurale.
Sono brani del sistema rurale della pianura rivolese-rivaltese alla testata della morena, sia verso nord, sia verso sud (direzione Rosta) con nuclei di cascine storiche, viali di accesso e relativi percorsi di servizio interpoderale.
- il sistema stradale storico in destra Dora Riparia, con presenze di età romana e altomedievale (San Massimo di Collegno e aree archeologiche ad quintum; scavi e area presso truc Perosa a Rivoli), bassomedievali ecclesiastiche (precettoria di Sant’Antonio di Ranverso, sistema delle chiese di Avigliana, con le vaste aree aperte presso le chiese di Santa Maria e di San Pietro) e fortificate (torre della Bicocca di Buttigliera, castello e cinta urbica di Avigliana in contesto a scala ampia, castello e mura di Sant’Ambrogio), fino all’età moderna (fortificazioni alla moderna di Avigliana); parti di tracciato di viabilità storica; elementi salienti e di pregio assoluto sono la Sacra di S. Michele, la precettoria di Sant'Antonio di Ranverso con gli adiacenti terreni rurali e i tratti viari storici (medievale e nuovo rettifilo ottocentesco, raccordati dal viale d'accesso) e l'area archeologica del castello di Avigliana;
- la Sacra di San Michele con il relativo contesto, i percorsi di avvicinamento da Sant’Ambrogio e da Giaveno; itinerario di crinale e le aree estrattive dei materiali lapidei di costruzione del complesso;
- l’area industriale dell'ex dinamitificio Nobel dal 1872, attualmente Ecomuseo;
- le aree archeologiche delle ville romane di Almese e Caselette;
- il sistema stradale storico in sinistra Dora Riparia, sia romano sia medievale: area archeologica di Drubiaglio (confine dell'Italia romana); sistema di opere fortificate ai piedi del versante del massiccio del Musinè (castello di Caselette presso il centro storico, castello di Camerletto, castello abbaziale di San Mauro di Almese) e all'imbocco della valle (torre del Colle a Villar Dora); nelle parti pianeggianti prevalgono seminativi secondo una struttura rurale a cascine, con modalità insediative analoghe a quelle della pianura torinese.
- il sistema irriguo storico: bealere, opere di presa, attraversamenti e innesti irrigui sulla trama principale dei grandi canali derivati dall'asta della Dora;
- il sistema insediativo e fortificatorio pedemontano presso l'imbocco della Val Sangone: dall'area del castello di Avigliana al castello di Reano;
- l’area industriale dell'ex dinamitificio Nobel (dal 1872; attualmente Ecomuseo), da integrare con altre emergenze di archeologia industriale nelle bassa valle Susa (Ferriere di Buttigliera, Manifattura di Sant'Ambrogio);
- l’area archeologica della villa romana di Almese;
- il santuario di Sant'Abaco e via crucis ottocentesca presso Caselette;
- i laghi morenici di Caselette.
GLI INSEDIAMENTI
L’insediamento si è sviluppato lungo i percorsi stradali e tra Avigliana e Rivoli gravitanti sul fascio dei percorsi principali, ma dotati di una propria autonoma conformazione urbana accentrata e capacità polarizzante sul territorio circostante. Avigliana è storicamente la testata delle strade provenienti dalla Valle di Susa, testa di ponte della presenza sabauda subalpina, poi centro di mercato e di attività metallurgica e proto-industriale.
Lungo i percorsi storici si segnala la presenza della precettoria antoniana di Sant’Antonio di Ranverso. Anche la sponda sinistra della Dora è interessata da fasci viari e da fenomeni insediativi storicizzati, a partire dalla strada romana delle Gallie, che aveva il proprio posto di confine presso l’attuale Drubiaglio, comune di Avigliana, ma in sinistra Dora. L’itinerario consolidato tra età antica e medievale passa da Collegno, Pianezza, Avigliana e Caselette, superando poi la conca di Almese ai piedi dei versanti per arrivare alla stretta dell’attuale Villar Dora.
Oltre ai fasci stradali con direzione transalpina, si segnalano anche itinerari trasversali pedemontani: il colle del Lys (m 1311) consentiva infatti di mettere in relazione le valli di Lanzo, area mineraria con i distretti metallurgici di Avigliana e di Giaveno, proseguendo per il Pinerolese; da Caselette, la strada pedemontana poteva mettere in comunicazione il delta valsusino con Baratonia e Lanzo; mentre da Rivoli un sistema stradale, attraverso la piana irrigua di Grugliasco, conduceva al ponte di Moncalieri verso gli itinerari commerciali astigiani.
CARATTERISTICHE NATURALI
Lungo il versante montano della bassa Valle Susa compreso tra il M. Musinè ed il Roccasella, restano residui di prato-pascoli un tempo più estesi inframmezzati a qualche frutteto familiare. Nella parte bassa del versante domina il bosco di rovere e roverella nelle zone a suoli più superficiali, sostituiti dal castagneto ove maggiore è la fertilità. Nei luoghi ove la presenza di pietre verdi è predominante sono presenti praterie aride e rimboschimenti di conifere a portamento mediamente stentato. Il fondovalle della Dora, già pesantemente stravolto dalle infrastrutture viarie e ferroviarie, nonché dagli insediamenti industriali, è stato saturato con la costruzione dell’autostrada e dei relativi svincoli, che hanno inciso sugli equilibri ecologici della fascia fluviale, su cui insiste fisicamente a tratti l’autostrada su piloni. L’area centro-meridionale, a morfologia collinare propriamente morenica, costituita dai rilievi detritici, piccole vallecole e dai due laghi di Avigliana, è caratterizzata dall’agricoltura policolturale marginale e da vaste superfici forestali a querco-carpineti, castagneti, robinieti e neoformazioni. Anche qui è diffuso il fenomeno della dispersione insediativa legata all’indotto residenziale della cintura torinese. Il luogo è ambito, oltre che per la panoramicità, per le dolci e ondulate colline, tipiche delle formazioni moreniche. Rimangono meno intaccate dall’edilizia ovviamente le zone più pendenti e con esposizioni più sfavorevoli, dove sopravvive il bosco, spesso in condizioni di abbandono.
Di particolare interesse alcuni aspetti naturalistici e geomorfologici:
- il Parco Naturale dei Laghi di Avigliana (SIC e ZPS). Nel Parco è compresa anche la palude dei Mareschi, prezioso ambiente relitto legato all’ecosistema lacustre intramorenico, presso il quale oltre ai tipici esemplari di fauna e flora, è da ricordare la presenza degli Histosuoli, tipologie pedologiche generate da depositi organici in assenza di ossigeno molto rare in Piemonte e a rischio di scomparsa a causa delle bonifiche agrarie e dell’abbassamento delle falde;
- il Monte Musinè è una balconata dalla quale, nelle giornate terse è possibile abbracciare con la vista tutta la piana alluvionale. Presenta un clima marcatamente xerotermico e vegetazione costituita da boschi termofili e praterie aride, ed è la più importante oasi xerotermica del Piemonte, con ricchissima fauna di invertebrati. Molte specie in Piemonte sono esclusive di questo sito. I Laghi di Caselette sono importanti per la presenza di alcune specie idrofile della fascia di interramento a grandi carici, tifeti e limitati fragmiteti in via di generale scomparsa dalla pianura padana;
- l’orto botanico Rea a S.Bernardino di Trana, con collezioni di piante e ricchissimo di ambienti della vegetazione tipica pedemontana.
PRODOTTI
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BRUS (PAT)
Il brus è una speciale preparazione casearia ottenuta dalla rifermentazione di formaggi diversi o di ricotta. L'odore è piuttosto intenso e pungente, il sapore si rivela più o meno aromatico e piccante. -
CEVRIN DI COAZZE (PAT)
Formaggio a latte intero, misto di vacca e di capra. La pasta è consistente, piuttosto friabile, di colore paglierino con rara occhiatura. -
FORMAGGIO A CROSTA ROSSA (PAT)
Formaggio grasso, prodotto con latte di vacca intero, crudo ad acidità naturale. I profumi ed i gusti sono delicati ricordano sia il latte fresco sia gli aromi della crema del latte di montagna.
Fonte: Piemonteagri.it
Mirò
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